QUADERNI

Il pri­mo dei due Poli­ti­camp di que­st’an­no (il secon­do lo ter­re­mo al Par­co Pinoc­chio di Saler­no il 16 e 17 set­tem­bre) ci vede ritor­na­re vener­dì 15 e saba­to 16 luglio al Chio­stro del­la Ghia­ra, dove già tenem­mo l’e­di­zio­ne 2013. Qui di segui­to pub­bli­chia­mo le infor­ma­zio­ni fon­da­men­ta­li per orga­niz­zar­si e partecipare. 
Pub­bli­chia­mo la dichia­ra­zio­ne di voto dell’On. Andrea Mae­stri duran­te la discus­sio­ne fina­le sul Decre­to Leg­ge Ban­che. Segna­lia­mo inol­tre che è sta­to appro­va­to dal Gover­no un ordi­ne del gior­no pre­sen­ta­to dal­la com­po­nen­te AL-Pos­si­bi­le con cui si impe­gna a rein­tro­dur­re l’ob­bli­go degli sce­na­ri pro­ba­bi­li­sti­ci nei pro­spet­ti infor­ma­ti­vi som­mi­ni­stra­ti dal­le ban­che ai rispar­mia­to­ri, per­ché que­sti ulti­mi sia­no con­sa­pe­vo­li dei rischi del­l’in­ve­sti­men­to. Andrea Mae­stri: “Vigi­le­re­mo per­ché diven­ti ‘nor­ma cogente’”. 
Se i nuo­vi ammi­ni­stra­to­ri saran­no in gra­do di ammi­ni­stra­re come si deve la cit­tà anche i cit­ta­di­ni tor­ne­ran­no ad ave­re fidu­cia nel­la poli­ti­ca loca­le, come dimo­stra la vit­to­ria di Cate­ri­na Moli­na­ri, pri­ma sin­da­ca don­na del Comu­ne alle por­te di Milano. 
In un can­tie­re par­la­men­ta­re aper­to, come quel­lo sul­la lega­liz­za­zio­ne del­la can­na­bis, la let­tu­ra del libro “Proi­bi­zio­ni­smo, Cri­mi­na­li­tà, Cor­ru­zio­ne”, a cura di Maria Anto­niet­ta Fari­na Coscio­ni e Car­la Ros­si, diven­ta pre­zio­sa, per­ché all’approccio ideo­lo­gi­co del proi­bi­zio­ni­smo con­trap­po­ne la serie­tà e l’umiltà ope­ro­sa del meto­do scientifico. 
Scrit­to per rime­dia­re al disa­stro del­le obbli­ga­zio­ni secon­da­rie rifi­la­te a inve­sti­to­ri igna­ri, il decre­to ban­che appro­da­to in aula per la con­ver­sio­ne in real­tà con­tie­ne le enne­si­me misu­re a favo­re degli inte­res­si del­le banche. 
Par­ti­ti, asso­cia­zio­ni, sin­da­ca­ti, stu­den­ti, lavo­ra­to­ri, sem­pli­ci cit­ta­di­ni. Orga­niz­zia­mo assem­blee pub­bli­che, discu­tia­mo, sten­dia­mo una piat­ta­for­ma comu­ne ed il più pos­si­bi­le coin­vol­gen­te, al di là degli stec­ca­ti e degli inte­res­si particolari. 
Caro Pablo, alla vigi­lia del voto in Spa­gna che ci augu­ria­mo offra la pos­si­bi­li­tà di un cam­bia­men­to, ti scri­vo per chie­der­ti di affron­ta­re la sfi­da che ave­te lan­cia­to nel vostro pae­se anche a livel­lo europeo. 
E ora che suc­ce­de? sem­bra esse­re la doman­da del gior­no dopo. In ter­mi­ni di pro­ce­du­ra, la rispo­sta si tro­va nell’articolo 50 del Trat­ta­to di Lisbo­na. Ma il tema vero sarà la gestio­ne poli­ti­ca di que­sta cri­si dai con­tor­ni ine­di­ti e dagli esi­ti incerti. 
Non è più il tem­po dei distin­guo e di cer­ca­re ‘pia­ni B’, e nem­me­no biso­gna abban­do­nar­si alla pau­ra e allo scon­for­to. È il tem­po di una gran­de mobi­li­ta­zio­ne poli­ti­ca che coin­vol­ga diret­ta­men­te i cit­ta­di­ni. La nota del segre­ta­rio nazio­na­le di Pos­si­bi­le Pip­po Civati.