QUADERNI
In tantissimi hanno votato ieri contro il governo e contro l’establishment, legando l’uscita dall’Ue a un più generale rigetto delle condizioni economiche del paese.
Bombe e accordi militari italiani continuano a favorire regimi autoritari e conflitti, mentre la trasparenza è sempre più compromessa. Una situazione inaccettabile: Rete Disarmo fa appello al Parlamento affinché ritorni ad occuparsi dell’export militare italiano per una rigorosa applicazione della legge 185/90.
La nuova legge elettorale, approvata tredici mesi fa ma non ancora applicabile e che nessun altro Stato – a differenza di quanto dicevano i suoi solerti sostenitori – ci ha nel frattempo copiato, sembra già destinata al tramonto.
Le cifre sono variabili tra otto e undici. E corrispondono ai siriani uccisi dalla guardia di frontiera turca, nei giorni scorsi, mentre cercavano di attraversare il confine. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha documentato la morte di circa 60 civili siriani, sempre per mano della guardia di frontiera turca. Martedì sono intervenuta in commissione LIBE per chiedere, anche alla luce di questi fatti, come si possa ritenere la Turchia un paese sicuro.
Una proposta molto semplice, ma dal potenziale illimitato: invitare i rifugiati nelle scuole a raccontare la propria storia. L’esperienza di San Miniato Possibile.
Ripresenteremo una legge che inserisca nel nostro ordinamento il diritto all’adozione dei figli dei conviventi a prescindere dal sesso dei partner, e questa volta speriamo che il Parlamento faccia la cosa giusta.
Nel 2016, hanno ancora senso i confini? Come possiamo accettare questo rinchiudersi nelle proprie case, dopo che abbiamo sperimentato anni di crescita e prosperità in concomitanza con la caduta delle frontiere, quando siamo stati orgogliosi della nostra appartenenza ad una comunità più ampia e vogliosi di accogliere chi fuggiva da guerre e miseria?
La sensazione è quindi che si abbia già perso tutti. Hanno perso coloro che volevano chiedersi, e chiedere, se l’Europa non sia qualcosa di più che un modo per governi o imprese di fare qualche soldo aggiuntivo, se non sia un ideale culturale che rispecchia i sacrifici dei nostri avi e la voglia di costruire un mondo con meno muri e confini, perché consci che le grandi sfide, come quella dell’inquinamento e delle diseguaglianze, sono sfide globali.
Lo scorso maggio abbiamo aderito ad “Un libro per accogliere”, l’iniziativa lanciata, nella trasmissione televisiva “Pane Quotidiano”, da Concita de Gregorio in collaborazione con i centri SPRAR, per la raccolta e distribuzione di libri da destinare ai migranti ospiti dei centri di accoglienza.
Passo dopo passo, ordinanza dopo ordinanza, il campo della sinistra — con alcune eccezioni — ha ceduto alla peggiore retorica leghista, naturalmente adottando toni gentili, cortesi e civili, ma senza il coraggio di imporre un proprio pensiero autonomo. Erano gli anni delle ordinanze antikebab e antiphone-center, delle insegne etniche che non vanno bene, e di un sacco di amenità varie.
Sta ancora a noi tutti, cittadini per l’uguaglianza, rimetterci in moto e tornare a crederci, riprendere la costruzione di tanti piccoli e rapidi vascelli, consapevoli che la storia non finisce, che dopo non c’è il diluvio, ma anzi: che il vento sta cambiando e che è tempo di spiegare le vele. Questo è il momento per prendere la parola, per attivarsi, dobbiamo farlo ora e dobbiamo farlo noi. Perché nessuno lo farà.
Commissioni nominate in fretta e furia, continue rinunce e compensi ridicoli. Se si pensava che queste potessero essere le uniche problematiche ci si sbagliava di grosso. Sono soltanto alcune delle criticità che, insieme ad altre venute fuori negli ultimi giorni, rischiano addirittura di mettere in discussione l’intero impianto della Legge 107.
La riconferma di Luigi de Magistris nel ruolo di sindaco di Napoli non è un evento estemporaneo, ma è figlia dello stesso cambiamento che Possibile sta provando a interpretare nel campo dei partiti.
Una proposta politica che, con una valanga di voti, ha sconfitto la destra, dopo aver relegato ai margini il PD, arrivato addirittura fuori dal ballottaggio.
L’operazione ‘I conti di Lavagna’ e gli arresti illustri del sindaco Sanguineti e della ex parlamentare Mondello, raccontano e certificano ancora una volta quanto la ‘ndrangheta in Liguria continui a esistere, a corrompere, e di certo ad agire nel settore dei rifiuti