QUADERNI

Myriam Fuga­ro, Pre­si­den­te dell’Associazione Don­ne e Giu­sti­zia, spie­ga come e per­ché la poli­ti­ca è anco­ra in ritar­do rispet­to alla que­stio­ne maschile. 
Il truc­co è sem­pre lo stes­so: una velo­ce goo­gla­ta tra i discor­si del pre­scel­to di tur­no e poi l’estrapolazione (sem­pre piut­to­sto sem­pli­ci­sti­ca) di qual­che fra­se ad effet­to che pos­sa risul­ta­re fun­zio­na­le alla propaganda. 
La vicen­da dei “pas­sag­gi­sti”, obbli­ga­ti a rei­te­ra­re l’anno di for­ma­zio­ne insie­me ai docen­ti neo-assun­ti, sen­za coper­tu­ra legi­sla­ti­va e finanziaria. 
Un serio “dopo di noi” si può rea­liz­za­re solo se si lavo­ra ogni gior­no affin­ché l’in­te­gra­zio­ne di ogni per­so­na non dipen­da dal gra­do di disa­bi­li­tà, ma dal­la pos­si­bi­li­tà di rea­liz­za­re i pro­pri obiet­ti­vi coi mez­zi neces­sa­ri, mes­si a dispo­si­zio­ne dal­la socie­tà stessa. 
Piut­to­sto che fles­si­bi­li­tà in usci­ta, il gover­no pro­po­ne un’u­sci­ta a pedag­gio e il pedag­gio sareb­be di una men­si­li­tà per ogni anno di anti­ci­po del pensionamento. 
In vista del bal­lot­tag­gio sareb­be una buo­na pras­si indi­ca­re già da ora la squa­dra di gover­no che gli aspi­ran­ti sin­da­ci inten­do­no met­te­re in cam­po per rea­liz­za­re i pro­gram­mi elet­to­ra­li. Per­ché non met­ter­si già da ora alla pro­va con una indi­ca­zio­ne che potreb­be per dav­ve­ro far­ci capi­re qua­li saran­no le sor­ti del­la città? 
La sto­ria di Mim­mo Sor­ren­ti, lavo­ra­to­re impren­di­to­re del Bir­ri­fi­cio Mes­si­na, un’azienda coo­pe­ra­ti­va che con quin­di­ci soci ha fat­to rie­mer­ge­re dal­le rovi­ne Bir­ra Mes­si­na e Bir­ra Triscele. 
A una set­ti­ma­na dal voto non anco­ra tut­te le sezio­ni sono sta­te scru­ti­na­te e l’a­na­li­si del voto si sta esau­ren­do nel­la sola con­ta del­le pre­fe­ren­ze, tra epi­so­di pre­oc­cu­pan­ti e atti di inciviltà. 
Ini­zia­mo a discu­te­re di pro­po­ste con­cre­te: noi ne abbia­mo fat­te e con­ti­nuia­mo a far­le; per­ché l’ar­go­men­to non ven­ga affron­ta­to solo pochi gior­ni all’an­no e poi lascia­to lì, per occu­par­si d’altro