QUADERNI

I cit­ta­di­ni dell’intera Pro­vin­cia di Bol­za­no sono sta­ti chia­ma­ti alle urne per espri­me­re il loro pare­re su un’opera mol­to con­tro­ver­sa, da anni ogget­to di gran­de dibat­ti­to nel­la Pro­vin­cia: l’ampliamento o meno dell’aeroporto del­la cit­tà di Bol­za­no tra­mi­te con­tri­bu­ti pubblici. 
La stra­te­gia del­l’U­nio­ne euro­pea ha fina­li­tà oppo­ste dal­l’of­fri­re pro­te­zio­ne: ha il fine con­tra­rio di tene­re i pro­fu­ghi ben distan­ti, di lasciar­li a casa loro strin­gen­do le maglie dei con­fi­ni dei pae­si di pro­ve­nien­za e dei pae­si di transito 
Ci sono respon­sa­bi­li­tà diver­se tra i diver­si ruo­li che si rico­pro­no nel­la stes­sa azien­da, si dirà, ed è giu­sto che ci sia­no dif­fe­ren­ze di retri­bu­zio­ne. Cer­ta­men­te è così ed è giu­sto che sia così, fin­ché le dif­fe­ren­ze non si amplia­no tan­to da con­fi­gu­ra­re vere e pro­prie ingiu­sti­zie socia­li, del tut­to inspie­ga­bi­li anche adot­tan­do gli stru­men­ti inter­pre­ta­ti­vi del­la miglio­re tra­di­zio­ne liberale. 
Pub­bli­chia­mo l’ultimo post del­la par­la­men­ta­re labu­ri­sta bri­tan­ni­ca Jo Cox, con il qua­le chie­de­va al gover­no bri­tan­ni­co di inter­rom­pe­re la ven­di­ta di armi all’Arabia Sau­di­ta. Sul tema, nei mesi scor­si Pos­si­bi­le ha fat­to una cam­pa­gna di set­ti­ma­ne #Ara­biaI­nau­di­ta.
Pos­si­bi­le, per il bene di Sesto, dichia­ra il pro­prio voto a favo­re del sin­da­co Fal­chi e invi­ta tut­ti gli elet­to­ri a fare la stes­sa cosa. Per­ché diver­sa­men­te da altri per noi non è una que­stio­ne di seg­gio­le e di equi­li­bri, ma una scel­ta poli­ti­ca: quel­la di risa­na­re la cit­tà, a qual­sia­si costo. 
Il truc­co è sem­pre lo stes­so: una velo­ce goo­gla­ta tra i discor­si del pre­scel­to di tur­no e poi l’estrapolazione (sem­pre piut­to­sto sem­pli­ci­sti­ca) di qual­che fra­se ad effet­to che pos­sa risul­ta­re fun­zio­na­le alla propaganda. 
La vicen­da dei “pas­sag­gi­sti”, obbli­ga­ti a rei­te­ra­re l’anno di for­ma­zio­ne insie­me ai docen­ti neo-assun­ti, sen­za coper­tu­ra legi­sla­ti­va e finanziaria. 
Un serio “dopo di noi” si può rea­liz­za­re solo se si lavo­ra ogni gior­no affin­ché l’in­te­gra­zio­ne di ogni per­so­na non dipen­da dal gra­do di disa­bi­li­tà, ma dal­la pos­si­bi­li­tà di rea­liz­za­re i pro­pri obiet­ti­vi coi mez­zi neces­sa­ri, mes­si a dispo­si­zio­ne dal­la socie­tà stessa.