QUADERNI

Men­tre il voto dei tre­di­ci milio­ni che han­no vota­to “Sì” a que­sto refe­ren­dum non con­te­rà nul­la, quel­lo di die­ci milio­ni di elet­to­ri, espres­so nel 2013 a favo­re del­la coa­li­zio­ne di cen­tro­si­ni­stra, ha deter­mi­na­to l’attribuzione del pre­mio di mag­gio­ran­za. Basti pen­sa­re che il cele­bre 40% dei voti otte­nu­to alle ele­zio­ni euro­pee dal Pd cor­ri­spon­de a undi­ci milio­ni di voti. 
Per chi cre­de nel­la demo­cra­zia oltre 15 milio­ni di elet­to­ri (men­tre scri­via­mo) sono un gran­de risul­ta­to. Era un que­si­to tec­ni­co che è sta­to stru­men­ta­liz­za­to soprat­tut­to dal Gover­no, ma milio­ni di ita­lia­ni han­no comun­que repu­ta­to che non fos­se ‘inu­ti­le’ e si sono mobi­li­ta­ti per rag­giun­ge­re il quorum. 
Pro­ba­bil­men­te alle 23 avran­no vota­to 15 milio­ni di per­so­ne. Il pre­mier ha vin­to le pri­ma­rie con due milio­ni di voti, scal­zan­do Let­ta e quan­do fece il famo­so 40% alle euro­pee era­no 11 milio­ni. I suoi sche­ra­ni che insul­ta­no gli elet­to­ri che sono anda­ti a vota­re dovreb­be­ro anda­re a nascon­der­si. Il ‘ciao­ne’ diven­ta un arri­ve­der­ci a ottobre. 
Per­ché le comu­ni­tà sia­no auto­no­me dal pun­to di vista ener­ge­ti­co, per­ché le per­so­ne sia­no libe­re e si rico­no­sca­no nel­le isti­tu­zio­ni repub­bli­ca­ne. Con­tro l’a­sten­sio­ne, per la par­te­ci­pa­zio­ne del­le persone. 
Il refe­ren­dum è una gran­de oppor­tu­ni­tà che il fron­te poli­ti­co rifor­mi­sta dovreb­be coglie­re per pro­get­ta­re una tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca coe­ren­te con gli accor­di di Pari­gi e che avreb­be con­se­guen­ze mol­to posi­ti­ve sul­la nostra economia. 
È un dato di fat­to che mol­te piat­ta­for­me estrat­ti­ve resti­no sot­to le quo­te di fran­chi­gia. Non ci vuo­le un genio con Mba ad Har­vard per capi­re che se tu com­pa­gnia ener­ge­ti­ca resti sot­to fran­chi­gia non paghe­rai le royal­ty (pur bas­se) allo Stato. 
Oggi par­to­no le ini­zia­ti­ve di Pos­si­bi­le “NOi per la Costi­tu­zio­ne”. Uno spa­zio che Pos­si­bi­le met­te a dispo­si­zio­ne dei cit­ta­di­ni che voglia­no infor­mar­si sul­la revi­sio­ne costi­tu­zio­na­le appro­va­ta dal Par­la­men­to il 12 apri­le 2016 e su cui tut­ti sare­mo chia­ma­ti a pro­nun­ciar­ci nel refe­ren­dum del pros­si­mo autunno. 
Avre­mo un altro muro all’in­ter­no del­l’U­nio­ne Euro­pea. Un muro che farà con­ten­to Mat­teo Sal­vi­ni, che non capi­sce che Ita­lia e Gre­cia sono col­lo­ca­te dal­la par­te sba­glia­ta del muro, quel­la dove sono scop­pia­te o scop­pie­ran­no cri­si umanitarie. 
Se è vero che non si pos­so­no chie­de­re nuo­ve con­ces­sio­ni, resta comun­que la pos­si­bi­li­tà per le azien­de tito­la­ri del­la con­ces­sio­ne di apri­re tut­ti gli impian­ti pre­vi­sti dal pia­no di svi­lup­po di gia­ci­men­to e sue modi­fi­ca­zio­ni (l’interpretazione tro­va con­fer­ma nel pare­re del Con­si­glio di sta­to al Gover­no nel 2011). 
Quel che suc­ce­de a Ido­me­ni è spa­ven­to­so, ed è moti­vo di ver­go­gna per ogni euro­peo. Da quan­do, a feb­bra­io, alcu­ni Sta­ti euro­pei han­no deci­so di “chiu­de­re la rot­ta bal­ca­ni­ca”, issan­do muri e rein­tro­du­cen­do seve­ri con­trol­li alle fron­tie­re, a Ido­me­ni si sono river­sa­te ed accu­mu­la­te le spe­ran­ze di oltre 11’000 per­so­ne — tra cui mol­tis­si­mi bam­bi­ni e don­ne — in fuga da guer­re e dispe­ra­zio­ne ver­so il Nord Europa. 
Che cosa si sta facen­do in Euro­pa con­tro l’e­lu­sio­ne e l’e­va­sio­ne fisca­le? Lo abbia­mo chie­sto a Elly Schlein, euro­de­pu­ta­ta di Pos­si­bi­le (il movi­men­to fon­da­to da Pip­po Civa­ti), ex Pd, nata in Sviz­ze­ra e da sem­pre atten­ta al mon­do dell’evasione. 
Un arti­co­lo di Repub­bli­ca oggi ripor­ta di un emen­da­men­to ad hoc alla Leg­ge di sta­bi­li­tà e che avreb­be ‘rispar­mia­to’ all’a­mi­co Denis Ver­di­ni una con­te­sta­zio­ne del­l’A­gen­zia del­le Entra­te per un tota­le di 5 milio­ni di euro.