QUADERNI
Continuiamo a chiedere che il governo faccia chiarezza su entrambi gli scandali: la restituzione di Almasri e il caso di spionaggio. Il coraggio di Yambio nel raccontare la sua storia ci impone di non restare in silenzio. La sua lotta per la giustizia merita tutto il nostro sostegno e la nostra attenzione.
Il sistema di apartheid israeliano si muove sempre più velocemente nella direzione di una cancellazione culturale che a Gerusalemme è particolarmente visibile.
Che fine ha fatto la testimonianza di Carmine Schiavone in merito la presenza di fusti altamente nocivi nel sito di Borgo Montello? Quando e chi si prenderà l’onere di bonificare il sito? In che modo la popolazione locale riceverà sacrosanto risarcimento per i danni percepiti in termini di salute?
Nella notte del 28 gennaio, è morto di freddo un richiedente asilo in fila davanti all’Ufficio Stranieri in via Patini, a Roma.
L’uomo era in fila dalle 22.00 del giorno prima, ma secondo i testimoni già alle 4.00 non era più in vita.
La morte dell’anziano è il tragico epilogo di una situazione indegna di un paese che si vuole considerare civile.
Quando in Italia leggi di “una pioggia di fondi per le Università”, come alcune testate hanno titolato, puoi solo pensare: “Ecco l’ennesima bugia, detta per mascherare una nuova riforma che toglie ulteriori fondi alla ricerca”. Purtroppo, in Italia, va sempre così.
È un giorno importante per chi come noi ha seguito con apprensione la sua vicenda, emblema della criminalizzazione delle persone migranti. Oggi Maysoon può rialzare la testa, continuando a lottare per i più deboli come ha sempre fatto.
“Una giornata importante, per i diritti e la democrazia”: è il commento della Segretaria nazionale di Possibile Francesca Druetti, che oggi ha partecipato insieme a una delegazione del partito all’assemblea “Fermiamo il DDL Sicurezza in Italia”, organizzata al Parlamento Europeo dalla rete A Pieno Regime in collaborazione con gli europarlamentari di European Greens e The Left.
Rivendichiamo con forza il diritto delle amministrazioni locali di tutelare le proprie comunità e chiediamo al Governo di fermarsi e ripensare il decreto, ascoltando chi lavora quotidianamente sul territorio per arginare una vera e propria emergenza sociale. I sindaci non devono essere lasciati soli, ma supportati con politiche nazionali coraggiose e coerenti che mettano al primo posto le persone e non il profitto.
Il governo italiano ha bloccato i fondi per i territori palestinesi dal 7 ottobre 2023. Prima con la scusa che le ONG italiane finanziavano H@mas. Poi, una volta dimostrato che non era vero, continuando a rimandarne lo sblocco.
Siamo a gennaio 2025 e stiamo parlando di milioni di euro destinati tra le altre cose a Educazione e Sanità a Gaza e in Cisgiordania, bloccati per una precisa volontà politica.
Il governo italiano ha un ruolo, in tutto questo: innanzitutto è fondamentale rispettare gli impegni presi e intensificare gli sforzi per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano efficacemente la popolazione di Gaza. Come è fondamentale che l’Italia, insieme alla comunità internazionale, contribuisca attivamente alla ricostruzione del sistema sanitario e al ripristino delle condizioni di vita dignitose per le persone colpite dagli effetti di 15 mesi di genocidio.
Allo stesso modo, è importante agire per costruire la pace a partire da questa fragile tregua. L’Italia ha il dovere di riconoscere e rispettare le sentenze della Corte Penale Internazionale e della Corte Internazionale di Giustizia, interrompendo tutte le azioni dirette e indirette che supportano l’occupazione illegale israeliana dei territori Palestinesi, facilitando il lavoro e l’accesso di giornaliste e giornalisti a Gaza e nella Cisgiordania. Non si può rimanere a guardare. Il ritorno allo status quo, fatto di oppressione e apartheid, è intollerabile.
Quali segreti era meglio nascondere?
È questa l’inevitabile domanda che ci dobbiamo porre dinanzi alla notizia della scarcerazione e espulsione di Osama Najim “Almasri”.
È questa la politica che vogliamo nelle Marche? Un Presidente che, come minimo, è distratto, se non primo artefice e quindi responsabile dello sperpero dei soldi pubblici.
Quello che lascia più interdetti dell’intervista di Valditara è il sapore nostalgico e italo-centrico di tutto il discorso, il poule tutto al maschile a capo della commissione, l’assenza di studentesse e studenti al tavolo delle decisioni sul futuro della loro istruzione.
Ci uniamo alla speranza che questo momento porti sollievo al popolo palestinese. Questo accordo evidenzia ulteriormente la necessità di smantellare il sistema di oppressione e occupazione che Israele impone al popolo palestinese da decenni. Solo con la fine di questo sistema si potrà sperare in una pace giusta.
Si è acceso un faro nelle Marche per il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Niente che abbia a che vedere con il mare: il faro è ad Ascoli Piceno e punta dritto verso l’intera regione, ancora al buio per quanto riguarda la possibilità delle persone che intendono interrompere una gravidanza di vedersi riconosciuto questo diritto.