QUADERNI
Le abbiamo scritto questa lettera, caro Ministro, perché anche se ha “perso” la poltrona, crediamo che non abbia dimenticato le priorità che avevano caratterizzato il suo mandato. Magari adesso non diventerà un astronauta, ma magari può usare ancora la sua voce per far capire cosa serve qui sulla Terra.
Questo esempio di successo sta limitando al massimo il conflitto con le attività antropiche, l’obiettivo rimane eliminarlo del tutto e col tempo ci si arriverà visto che anche i pastori si stanno adattando alla presenza di questo predatore in alpeggio impiegando correttamente gli strumenti di prevenzione degli attacchi.
Il nostro comitato “Alla base la scuola” ha sviluppato proposte alternative all’attuale DAD (no classi pollaio, modifiche del ciclo annuale scolastico, turnazioni nell’arco della giornata e molte altre) e tali idee sono da attuarsi in modo rapido per ridurre i danni già causati, come dimostrato sopra.
Sulla scia dei più recenti schemi governativi nazionali, la politica regionale ha abbandonato la strada della contrapposizione, peraltro da tempo utilizzata solo a fini elettorali, per imboccare quella della corrispondenza degli amorosi sensi.
Come per quanto concerne la stretta cooperazione in ambito militare, ribadiamo l’urgente rivalutazione degli accordi esistenti tra le forze di polizia dei due paesi. È fondamentale rendere disponibili gli atti su ITEPA e chiarire quale sia l’iter in corso per il finanziamento di una seconda edizione affinché il progetto possa essere sottoposto a scrutinio parlamentare.
La confusione tra i ruoli delle varie istituzioni europee in politica estera, e la traballante ed incerta ripartizione delle competenze, non fanno altro che indebolire l’UE sulla scena mondiale. E invece le grandi sfide dei nostri tempi si giocano proprio a livello globale, abbiamo bisogno di un’Europa unita e capace di agire in politica estera. Non possiamo più permetterci di perdere tempo. Quando lo capiremo?
Oggi — anzi: l’altroieri — non succederà un cazzo. Il governo continuerà a sostenere che la Guardia costiera libica “salva” persone in mare, continuerà a utilizzare strumentalmente l’argomento dei corridoi umanitari, continuerà con politiche di collaborazione (commerciale, soprattutto, si legga: vendita di armi) con dittatori “utili” e necessari — vuoi per bloccare le persone migranti, vuoi per interessi strategici ed energetici.