QUADERNI

Se ti man­ca uno sti­le di vita più tra­di­zio­na­le, avven­tu­ro­so, anche un po’ coun­try, allo­ra hai una sola pos­si­bi­li­tà: fare l’infermiere. 
Quel­lo che sta suc­ce­den­do è trop­po gra­ve: l’accordo tra UE e Tur­chia trop­po ver­go­gno­so, le imma­gi­ni che ci arri­va­no trop­po deva­stan­ti, per sta­re fer­mi. Vener­dì scor­so abbia­mo orga­niz­za­to un ban­chet­to per rac­co­glie­re scar­pe da desti­na­re ai pro­fu­ghi che in que­ste ore cer­ca­no sal­vez­za in Europa. 
Rive­de­re la ripar­ti­zio­ne dell’8 per mil­le in modo da dirot­ta­re una par­te dei sol­di a un fon­do con­tro la pover­tà. La pro­po­sta è di Pos­si­bi­le con Pip­po Civa­ti che ha pre­sen­ta­to un dise­gno di leg­ge al riguardo. 
Pos­si­bi­le cre­de nel rispet­to del­le per­so­ne, nel dirit­to dei popo­li di auto­de­ter­mi­nar­si, e di vive­re libe­ri dal ter­ro­re e dal­la tiran­nia. Nel­la soli­da­rie­tà e nell’accoglienza. E per que­sti valo­ri con­ti­nue­rà a bat­ter­si, con il vostro aiuto. 
Come ricor­da Altre­co­no­mia, si cele­bra oggi un anno dal­le pri­me bom­be sgan­cia­te dal­l’A­ra­bia Sau­di­ta sul­lo Yemen. Bom­be che han­no cau­sa­to e con­ti­nua­no a cau­sa­re mor­ti e distru­zio­ni in un con­flit­to che la cro­na­ca — per­lo­me­no quel­la nostra­na — ha di fat­to dimen­ti­ca­to, nono­stan­te le respon­sa­bi­li­tà ita­lia­ne e del gover­no ita­lia­no. Un con­flit­to con­dot­to sen­za alcun man­da­to internazionale. 
Il pros­si­mo 7 mag­gio il popo­lo del­l’ar­ti­co­lo 9 scen­de­rà in piaz­za, a Roma: per­ché è emer­gen­za per la cultura. 
L’I­ta­lia si è già pre­sa l’im­pe­gno di cas­sa­re le tri­vel­la­zio­ni mare già dal­la Con­fe­ren­za di Pari­gi, al fine di man­te­ne­re il riscal­da­men­to glo­ba­le ben al di sot­to dei 2 gra­di cen­ti­gra­di entro il 2020. 
Una mag­gior dispo­ni­bi­li­tà di posti in nidi di qua­li­tà a costi con­te­nu­ti fareb­be aumen­ta­re la cre­sci­ta demo­gra­fi­ca, riat­ti­ve­reb­be un buon nume­ro di don­ne che sono al momen­to impro­dut­ti­ve e aumen­te­reb­be il nume­ro di bam­bi­ni in gra­do di esse­re ter­re­no fer­ti­le per i suc­ces­si­vi anni di istruzione. 
“Io pen­so ad una ripar­ten­za dal bas­so con una aggre­ga­zio­ne di tipo fede­ra­le, come è avve­nu­to in Spa­gna. Per far que­sto è neces­sa­rio che scio­glia­mo le buro­cra­zie e met­tia­mo a pun­to una piat­ta­for­ma pro­gram­ma­ti­ca chia­ra e defi­ni­ta”. L’in­ter­vi­sta di Giu­sep­pe Civa­ti al Corriere.it
Costi­tuir­si par­te Civi­le nei futu­ri, sem­pre più pro­ba­bi­li, pro­ces­si a cari­co degli ex ver­ti­ci di Ban­ca Etru­ria. Que­sto è quan­to Arez­zo Pos­si­bi­le, insie­me a Pip­po Civa­ti, chie­de all’amministrazione comu­na­le. La richie­sta, for­te, di per­se­gui­re con impe­gno veri­tà trop­po spes­so cela­te o impro­nun­cia­bi­li, in un coa­cer­vo di inte­res­si nel­la cit­tà che fu di Licio Gelli. 
L’Unione Euro­pea e il gover­no bri­tan­ni­co han­no rag­giun­to un accor­do per azze­ra­re la tas­sa del 5% impo­sta sugli assor­ben­ti, men­tre in Ita­lia l’I­va è al 22% e la bat­ta­glia di Pos­si­bi­le per ridur­la fa ride­re solo Che Tem­po che Fa.