QUADERNI
I costi ambientali, sociali ed economici sono ingenti e non è assolutamente pensabile di uscire da questa situazione intervenendo solo dopo che i danni si sono verificati.
Oggi lanciamo orgogliosamente la nostra campagna di tesseramento al grido di “Ogni Genere è Possibile” annunciando che coloro che per iscriversi al nostro partito devono indicare dei documenti che non sono rappresentativi della propria identità, possono indicare il proprio nome di elezione direttamente nella procedura di iscrizione.
Se l’obbiettivo è il decongestionamento del trasporto pubblico, prima di pensare di isolare nuovamente gli alunni con la DAD – con tutti i limiti e le criticità legati all’accesso ai mezzi necessari e, quindi, alle lezioni – sarebbe auspicabile incentivare le forme di lavoro agile.
Tornano in piazza le ragazze e i ragazzi di Fridays For Future e se lo fanno non è di certo per ricordarci i grandi obiettivi globali da qui al duemilamai (sempre giusti e corretti, per carità), ma per ricordarci di un’emergenza climatica e ambientale che è già in corso. E per la quale servono risposte immediate e a tutto campo.
La settimana della mobilitazione climatica in Italia (il 20 settembre nel resto del mondo) è iniziata dopo un weekend di ordinario clima tropicale: nel nordovest sono crollate ancora strade ed esondati fiumi. Vittime, danni, ricostuzioni. Siamo ormai abituati alle reazioni stupite di stampa e mondo politico, come se ogni volta fosse la prima volta, come se la messa in sicurezza dei territori non fosse una delle prime urgenze di questo paese.
L’organizzazione varesina di dichiarata ispirazione neonazista, i cui 52 membri risultano sotto inchiesta per tentata ricostituzione del partito fascista e propaganda nazista, ha da poco riaperto – idealmente – la “Biblioteca Popolare” di età fascista: un consiglio di letture settimanali per la Comunità.
Questo primo traguardo storico sancisce una prima grande vittoria nelle rivendicazioni trans perché attesta che queste persone esistono e i loro percorsi devono essere sostenuti dallo Stato. Da domani riprende la lotta per il pieno riconoscimento di ogni identità con la richiesta di superare l’antiquata legge 164 con una nuova norma che metta al centro l’autodeterminazione, la completa depatologizzazione e lo snellimento delle procedure per la rettifica dei documenti e dei dati anagrafici.
Se anche dove si amministra e si dovrebbero far rispettare le leggi dello Stato queste vengono disattese che speranza abbiamo che le barriere architettoniche vengano definitivamente eliminate da ogni edificio pubblico?
Se questi fatti, gravissimi, fossero accertati, ci troveremmo di fronte a violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale ancora più gravi rispetto a quanto già emerso nei rapporti fra Italia e Libia.
Come Possibile siamo fermamente convinti che il benessere dei cittadini passi per l’amplificazione della conoscenza in tutte le sue accezioni e che per guardare ad un futuro sostenibile, ove ciascuno di noi abbia accesso a servizi fondamentali senza trascurare i problemi ambientali, sia necessario investire sulle idee e sull’innovazione.
In questi ultimi dieci anni, forse anche meno, la temperatura media sulle nostre Alpi è aumentata di due gradi centigradi; un piccolo aumento, quasi impercettibile per il corpo umano. Sembra incredibile che quei due piccoli gradi possano essere (cor)responsabili dei fenomeni meteorologigici e del dissesto idrogeologico che verifichiamo un po’ dappertutto ma soprattutto nelle valli e in montagna.
Annunciata in pompa magna dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la proposta di riforma del Regolamento di Dublino non è solamente insoddisfacente: è una vera e propria presa in giro.
Il 22 settembre si celebra il World car free day, la giornata mondiale senza auto. Si tratta di una campagna che tocca diverse città del mondo, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza alla limitazione dell’uso dell’automobile, in virtù di una riorganizzazione degli spostamenti più sostenibile.
Da anni la lenta erosione dei diritti dei lavoratori si è accompagnata alla riduzione di efficacia dello sciopero, compresso e irregimentato in forme fisse così da costituire fastidio e problemi più agli utenti finali che ai datori di lavoro.
Finchè si tratta di rimpatriare ‘cervelli’ ed eccellenze nei vari campi del sapere ha senso, ma senza alcun limite al tipo di lavoratore che va agevolato perchè contribuisca allo sviluppo economico e sociale del Paese. Si rischia di alimentare l’ingiustizia degli sconti fiscali per garantire ingaggi milionari a vecchi calciatori che fino all’anno scorso firmavano il loro ultimo ricco contratto nel Vicino o nell’Estremo Oriente. Facciamo insieme il tifo perchè si cambi questa norma iniqua?