QUADERNI

Al par­co di Vil­la Ali­ber­ti, a Saluz­zo, gio­ve­dì scor­so all’alba è arri­va­ta la Poli­zia. Tut­te e cen­to­tren­ta­tre le per­so­ne accam­pa­te al par­co sono sta­te sot­to­po­ste – così scri­vo­no i gior­na­li – a un dop­pio scree­ning, docu­men­ta­le e medi­co. L’accampamento di for­tu­na è sta­to sgom­be­ra­to, le per­so­ne sud­di­vi­se arbi­tra­ria­men­te in grup­pi e smi­sta­te in vari cen­tri del­la zona, sen­za tene­re in alcu­na con­si­de­ra­zio­ne even­tua­li esi­gen­ze personali. 
Pos­si­bi­le con­cor­da e fa sue le pun­tua­li osser­va­zio­ni cri­ti­che del Prof. Bal­za­ni, rite­nen­do che ben dif­fi­cil­men­te si arri­ve­rà, come da pro­gram­ma regio­na­le, all’azzeramento del­le emis­sio­ni cli­mal­te­ran­ti entro il 2050, e al pas­sag­gio al 100% di ener­gie rin­no­va­bi­li entro il 2035, con un pro­get­to che va in sen­so dia­me­tral­men­te oppo­sto, e vie­ne giu­sti­fi­ca­to, al soli­to, con i pre­sun­ti posti di lavo­ro (che sareb­be­ro ugual­men­te rica­va­bi­li da pro­get­ti sul­le rin­no­va­bi­li, come, appun­to, l’eolico).
Quan­do un Tri­bu­na­le acco­glie una doman­da diret­ta alla ret­ti­fi­ca­zio­ne di attri­bu­zio­ne di ses­so, la dispo­ne ordi­nan­do all’Ufficio Ana­gra­fe la neces­sa­ria modi­fi­ca­zio­ne, deter­mi­nan­do la cor­ri­spon­den­za fra una situa­zio­ne di fat­to, accet­ta­ta e social­men­te acqui­si­ta, e una situa­zio­ne di diritto. 
È del tut­to evi­den­te che sia­mo di fron­te alla man­can­za di una cul­tu­ra ambien­ta­le seria su que­sti stru­men­ti. La Valu­ta­zio­ne di impat­to ambien­ta­le e la Valu­ta­zio­ne ambien­ta­le stra­te­gi­ca rap­pre­sen­ta­no, negli altri pae­si euro­pei, gli stru­men­ti per rag­giun­ge­re uno svi­lup­po eco­no­mi­co “sano” men­tre da noi sono visti come un limi­te allo svi­lup­po economico. 
Con­te si sfor­zi, con i fat­ti e non con gli annun­ci, per la libe­ra­zio­ne di Patrick. È una prio­ri­tà rea­le, mol­to più del­la pre­sun­ta real­po­li­tik che por­ta l’I­ta­lia a rifor­ni­re di armi l’Egitto 
C’è un filo nean­che tan­to sot­ti­le che lega le ulti­me noti­zie su due foco­lai di con­ta­gio emer­si in que­sti gior­ni, per la gio­ia dela stam­pa cata­stro­fi­sta, il pri­mo in Ger­ma­nia col­le­ga­to al mat­ta­to­io di Tön­nies, nel­la cit­tà di Rhe­da-Wie­den­brück (Rena­nia Set­ten­trio­na­le-Vest­fa­lia), il secon­do in Ita­lia, a Mon­dra­go­ne, in pro­vin­cia di Caserta. 
Sono in vigo­re infat­ti, come ogni anno, le indi­ca­zio­ni sugli orga­ni­ci e sul­la for­ma­zio­ne del­le clas­si ema­na­te pri­ma del Covid, che quin­di non ten­go­no con­to del­le neces­si­tà deri­van­ti dal­la pan­de­mia. Occor­re un’ordinanza che le rive­da secon­do le neces­si­tà di distan­zia­men­to indi­ca­te dal­lo stes­so mini­ste­ro per­ché , para­dos­sal­men­te, si sta pro­ce­den­do ad accor­pa­re alcu­ne clas­si poco nume­ro­se piut­to­sto che tener­le così, cioè coi nume­ri ade­gua­ti alle neces­si­tà attuali. 
Il dibat­ti­to inne­sca­to anche in Ita­lia dal­le pro­te­ste #Blac­kLi­ve­sMat­ter dimo­stra che abbia­mo matu­ra­to una mag­gio­re con­sa­pe­vo­lez­za sul­le dina­mi­che di sopraf­fa­zio­ne, vio­len­za e pote­re di un pas­sa­to che abbia­mo cer­ca­to di rimuo­ve­re, nascon­den­do­lo sot­to il mito degli “Ita­lia­ni bra­va gente”. 
La ripre­sa eco­no­mi­ca neces­si­ta che le risor­se pub­bli­che sia­no desti­na­te alle impre­se sane e che lavo­ra­no in sicu­rez­za e che, per­ciò, devo­no esse­re tute­la­te da quei con­cor­ren­ti slea­li che eva­do­no tas­se e con­tri­bu­ti e che non rispet­ta­no le nor­me a pro­te­zio­ne del­le lavo­ra­tri­ci e dei lavoratori. 
È inac­cet­ta­bi­le che FanoTV abbia deci­so di soste­ne­re com­ple­ta­men­te ed esclu­si­va­men­te la linea di attac­co alla pros­si­ma pro­po­sta di leg­ge su que­sti temi sce­glien­do di tra­smet­te­re solo lo spot di ProVita 
Con que­sta mozio­ne rilan­cia­mo la richie­sta di Rete disar­mo affin­chè il gover­no rife­ri­sca sul­le auto­riz­za­zio­ni e sospen­da le trat­ta­ti­ve in cor­so fino a che non sarà rag­giun­ta la pie­na col­la­bo­ra­zio­ne per otte­ne­re veri­tà per Giu­lio Rege­ni. Non è anco­ra det­ta l’ul­ti­ma paro­la: nono­stan­te sia­no sta­te auto­riz­za­te le trat­ta­ti­ve tra Roma ed Il Cai­ro, il mini­ste­ro degli Este­ri ed il gover­no pos­so­no tut­to­ra non con­ce­de­re l’autorizzazione all’esportazione di siste­mi mili­ta­ri all’Egitto.
La nostra pro­po­sta nasce dall’urgenza di tor­na­re a scuo­la, di rimet­ter­la al cen­tro del­la visio­ne di Pae­se. Occor­re ribal­ta­re la pro­spet­ti­va del ragio­na­men­to poli­ti­co in favo­re di scuo­la e gio­va­ni, non è più accet­ta­bi­le che sia­no temi pun­tual­men­te sacri­fi­ca­ti di fron­te a ogni tipo di esigenza. 
Dal 9 mar­zo scor­so, a cau­sa del­la ter­ri­bi­le pan­de­mia, è acca­du­ta una cosa per alcu­ni di noi auti­sti­ci, inspe­ra­ta: il loc­k­do­wn ha improv­vi­sa­men­te reso il mon­do a nostra misu­ra. Il distan­zia­men­to socia­le, il bas­sis­si­mo impat­to sen­so­ria­le dovu­to al fer­mar­si del­le auto­mo­bi­li, dei rumo­ri, la dimi­nu­zio­ne del­lo stress emo­ti­vo-socia­le, ci ha fat­to sen­ti­re final­men­te “a casa” dav­ve­ro. Per la pri­ma vol­ta le per­so­ne neu­ro­ti­pi­che han­no spe­ri­men­ta­to il nostro modo di vive­re e, come si è visto, non è sta­to facile. 
Per noi c’è biso­gno di ini­zia­re a lavo­ra­re già da ora a modi di par­te­ci­pa­zio­ne a distan­za, come ne esi­sto­no in deci­ne di altri pae­si, per non per­de­re quei pochi rima­su­gli di fidu­cia nei con­fron­ti di figu­re sem­pre più distac­ca­te dal­la rap­pre­sen­tan­za dei ter­ri­to­ri e del­le per­so­ne. Anzi, può diven­ta­re un’occasione per rilan­cia­re una par­te­ci­pa­zio­ne anche mag­gio­re alla vita poli­ti­ca, da par­te di colo­ro che negli anni sono rima­sti taglia­ti fuo­ri dal­le ele­zio­ni a cau­sa di leg­gi pen­sa­te per ridur­re la par­te­ci­pa­zio­ne, anzi­ché inco­rag­giar­la, por­tan­do a for­ze poli­ti­che sem­pre più distan­ti dal­la società.