QUADERNI
Mentre il mondo sta cercando di fronteggiare i danni devastanti provocati dal coronavirus, c’è chi invece approfitta di questa situazione di emergenza mondiale per continuare a negare diritti, avanzando addirittura proposte di legge su nodi cruciali per le battaglie rivendicative.
Decisioni come quelle dell’amministrazione di Saronno ribadiscono quanto sia giusto continuare a portare avanti la battaglia contro la Tampon Tax, una questione economica, politica e culturale.
Dopo due mesi di conflitti, ieri il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha revocato l’incarico al Ministro della Salute, il medico Luiz Henrique Mandetta, reo di avere opinioni opposte a lui sulla gestione dell’epidemia del COVID-19, che in Brasile ha già ucciso più di 1.700 persone, secondo i dati ufficiali.
Forse è il momento di dire che non si può pensare alla scuola come un mondo a sé, la scuola riguarda tutto, dalla conciliazione dei tempi di lavoro delle famiglie alla mobilità, dai cambiamenti sociali a quelli infrastrutturali, passando per l’ampliamento delle diseguaglianze che si sta verificando con l’emergenza Coronavirus.
Pubblichiamo la testimonianza di Sara Ingrassia, giovane aspirante insegnante che racconta il percorso lungo e dispendioso per arrivare a inserirsi nelle graduatorie di istituto.
Già in una situazione contrattuale decisamente particolare, fatta di contratti in appalto e/o subappalto, nel corso delle ultime settimane sono arrivate segnalazioni che riguardano Cargo City dell’Aeroporto di Milano Malpensa ed è tornato a far parlare di sé il centro distribuzione Amazon di Torrazza Piemonte. In entrambi i casi viene sistematicamente denunciata la mancanza di dispositivi di sicurezza per i lavoratori.
Che la fase 2, che tutti aspettiamo per poter vedere un po’ allentate le restrizioni personali, non diventi l’ennesima occasione per scaricare sulla parte più debole del sistema produttivo, ossia i lavoratori, il peso, mai enorme come oggi, di un futuro quanto mai incerto e imprevedibile
Pubblichiamo un’altra testimonianza che sottolinea il difficile raggiungimento dei 30 fatidici contratti che permettono l’accesso all’indennità per i lavoratori dello spettacolo
Dopo l’Ungheria di Orban, al quale il parlamento ha conferito i pieni poteri per affrontare l’emergenza sanitaria (senza fissare una scadenza), è toccato alla Slovenia veder il primo ministro Jansa chiedere e ottenere poteri speciali per la gestione della crisi dovuta al coronavirus.
L’avvio dell’anno scolastico è una macchina complessa che richiede mesi di preparazione per partire puntuale, non si può continuare ad agire con provvedimenti-toppa, dopo ormai due mesi dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, ma occorre individuare sin da ora una strategia chiara che metta le amministrazioni periferiche e le scuole nelle condizioni di predisporre l’avvio delle lezioni con attenzione alla sicurezza sanitaria ma anche all’emergenza educativa, soprattutto nei confronti delle alunne e degli alunni che la didattica a distanza ha lasciato indietro.
Se saremo in grado di fare questo, senza farci tirare per la giacca da chi ha interessi che oggi oggettivamente contrastano con quello della salute pubblica collettiva, e che hanno fatto già abbastanza danni, ripartiremo prima, senza ricadute.
Perché sì, “è necessario nutrirsi di bellezza, di arte, di cultura” ma non solo durante un’emergenza pandemica o sfruttando le professionalità del settore.
L’emergenza sanitaria sta colpendo tutti ma non colpisce tutti allo stesso modo. In una società diseguale, diseguali sono anche gli effetti del lockdown sulla vita economica e sociale delle persone. Nonostante le parole del ministro Gualtieri – “Giorni difficili, non vogliamo lasciare indietro nessuno” – ci sono molte tipologie di lavoratori rimasti scoperti, senza una rete protettiva, dai DPCM dei giorni scorsi e dal ‘Cura Italia’.
Le motivazioni, indicate nelle premesse, sono confuse e contraddittorie. Non si comprende, infatti, se il provvedimento viene — formalmente: sia chiaro — adottato per tutelare la salute dei naufraghi o dei cittadini italiani.
Ci auguriamo di avere risposte concrete nei prossimi giorni, perché per ora, con il dimezzamento disposto dal MEF dei posti resi disponibili da Quota 100, lo slittamento dell’aggiornamento delle graduatorie di Istituto e il blocco dei concorsi, i segnali non sono incoraggianti.