QUADERNI
“La sicurezza prima di tutto”, ovviamente. Soprattutto quando le misure mirano a proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili. Ricordando che però la vulnerabilità, come la sicurezza, contiene moltitudini. A partire dalla giustizia sociale. Su cui dovremmo investire almeno altrettante energie di quelle che stiamo concentrando negli sforzi di questi giorni.
“La sicurezza prima di tutto”, ovviamente. Soprattutto quando le misure mirano a proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili. Ricordando che però la vulnerabilità, come la sicurezza, contiene moltitudini. A partire dalla giustizia sociale. Su cui dovremmo investire almeno altrettante energie di quelle che stiamo concentrando negli sforzi di questi giorni.
Marco Minniti torna, dalle pagine di Repubblica, a parlare di immigrazione e sicurezza. La novità? Non ci sono novità. La ricetta dell’ex ministro dell’Interno è, infatti, sempre la stessa.
Marco Minniti torna, dalle pagine di Repubblica, a parlare di immigrazione e sicurezza. La novità? Non ci sono novità. La ricetta dell’ex ministro dell’Interno è, infatti, sempre la stessa.
Dal locale al globale la battaglia è la stessa, per la salute, la nostra, dell’ambiente, di tutto il pianeta Terra. A partire dalla qualità dell’aria che respiriamo.
Dal locale al globale la battaglia è la stessa, per la salute, la nostra, dell’ambiente, di tutto il pianeta Terra. A partire dalla qualità dell’aria che respiriamo.
Come ogni anno Possibile aderirà alle manifestazioni indette per l’8 marzo e allo sciopero delle donne (che quest’anno sarà il 9 marzo), e fa appello a tutte le forze sindacali perché aderiscano. Non possiamo più perdere tempo dietro distinguo e timidezze.
Come ogni anno Possibile aderirà alle manifestazioni indette per l’8 marzo e allo sciopero delle donne (che quest’anno sarà il 9 marzo), e fa appello a tutte le forze sindacali perché aderiscano. Non possiamo più perdere tempo dietro distinguo e timidezze.
Un’operazione così tiepida da far apparire l’intervento sulla cittadinanza proposto da Lamorgese (riportare il termine massimo di risposta alla domanda di riconoscimento da 48 a 24 mesi) un tentativo di deviare l’attenzione dato che, in primo luogo, non si annunciano interventi su altre gravi fattispecie introdotte da Salvini (revoca della cittadinanza e innalzamento della relativa tassa) e, in secondo luogo, non si intacca per nulla lo ius sanguinis previsto dal nostro ordinamento.
Fa rabbrividire l’ultima “sparata” (è il caso di dirlo) dell’assessora veneta all’Istruzione Elena Donazzan che nei giorni scorsi, alla fiera di Vicenza Hit Show, si è detta favorevole all’insegnamento dell’”arte venatoria” nelle scuole, o almeno alla sua promozione.