QUADERNI

Un’o­pe­ra­zio­ne così tie­pi­da da far appa­ri­re l’in­ter­ven­to sul­la cit­ta­di­nan­za pro­po­sto da Lamor­ge­se (ripor­ta­re il ter­mi­ne mas­si­mo di rispo­sta alla doman­da di rico­no­sci­men­to da 48 a 24 mesi) un ten­ta­ti­vo di devia­re l’at­ten­zio­ne dato che, in pri­mo luo­go, non si annun­cia­no inter­ven­ti su altre gra­vi fat­ti­spe­cie intro­dot­te da Sal­vi­ni (revo­ca del­la cit­ta­di­nan­za e innal­za­men­to del­la rela­ti­va tas­sa) e, in secon­do luo­go, non si intac­ca per nul­la lo ius san­gui­nis pre­vi­sto dal nostro ordinamento. 
Fa rab­bri­vi­di­re l’ultima “spa­ra­ta” (è il caso di dir­lo) dell’assessora vene­ta all’Istruzione Ele­na Donaz­zan che nei gior­ni scor­si, alla fie­ra di Vicen­za Hit Show, si è det­ta favo­re­vo­le all’insegnamento dell’”arte vena­to­ria” nel­le scuo­le, o alme­no alla sua promozione. 
«Le Par­ti inter­pre­te­ran­no ed appli­che­ran­no il pre­sen­te Memo­ran­dum nel rispet­to degli obbli­ghi inter­na­zio­na­li appli­ca­bi­li, in par­ti­co­la­re, del­le con­ven­zio­ni sui dirit­ti uma­ni di cui esse sia­no par­te». L’i­po­cri­sia del­la pro­po­sta ita­lia­na di modi­fi­ca del Memo­ran­dum con la Libia sta tut­ta qui, in que­sto passaggio. 
«Le Par­ti inter­pre­te­ran­no ed appli­che­ran­no il pre­sen­te Memo­ran­dum nel rispet­to degli obbli­ghi inter­na­zio­na­li appli­ca­bi­li, in par­ti­co­la­re, del­le con­ven­zio­ni sui dirit­ti uma­ni di cui esse sia­no par­te». L’i­po­cri­sia del­la pro­po­sta ita­lia­na di modi­fi­ca del Memo­ran­dum con la Libia sta tut­ta qui, in que­sto passaggio. 
Ci unia­mo all’ap­pel­lo del­l’Ei­pr che ne chie­de “l’im­me­dia­ta scar­ce­ra­zio­ne” e che ven­ga “mes­sa fine alla con­ti­nua per­se­cu­zio­ne e alle deten­zio­ni arbi­tra­rie dei pro­fes­sio­ni­sti dei dirit­ti uma­ni, dei mem­bri dei grup­pi del­la socie­tà civi­le e dei giornalisti”. 
Ci unia­mo all’ap­pel­lo del­l’Ei­pr che ne chie­de “l’im­me­dia­ta scar­ce­ra­zio­ne” e che ven­ga “mes­sa fine alla con­ti­nua per­se­cu­zio­ne e alle deten­zio­ni arbi­tra­rie dei pro­fes­sio­ni­sti dei dirit­ti uma­ni, dei mem­bri dei grup­pi del­la socie­tà civi­le e dei giornalisti”. 
Ci sono espo­nen­ti del gover­no che offro­no pic­co­le ras­si­cu­ra­zio­ni che asso­mi­glia­no sem­pre più a pic­co­le e fal­se scu­se. Ci sono espo­nen­ti del­la mag­gio­ran­za par­la­men­ta­re che si strac­cia­no le vesti su Face­book (ho let­to di alcu­ni che non dor­mo­no la not­te, così dico­no, per­ché pen­sa­no alla Libia) e rac­col­go­no tan­ti like. 
Ci sono espo­nen­ti del gover­no che offro­no pic­co­le ras­si­cu­ra­zio­ni che asso­mi­glia­no sem­pre più a pic­co­le e fal­se scu­se. Ci sono espo­nen­ti del­la mag­gio­ran­za par­la­men­ta­re che si strac­cia­no le vesti su Face­book (ho let­to di alcu­ni che non dor­mo­no la not­te, così dico­no, per­ché pen­sa­no alla Libia) e rac­col­go­no tan­ti like. 
Nel Bra­si­le di oggi, secon­do i dati del Mini­ste­ro del­la Sani­tà, ogni quat­tro minu­ti una don­na vie­ne aggre­di­ta da per­so­ne cono­sciu­te, men­tre dodi­ci don­ne sono assas­si­na­te ogni gior­no. Nel 2019 c’è sta­ta una cre­sci­ta del 76% di casi di fem­mi­ni­ci­di nel­lo Sta­to di San Pao­lo, una del­le regio­ni più ric­che e svi­lup­pa­te del Paese. 
Nel Bra­si­le di oggi, secon­do i dati del Mini­ste­ro del­la Sani­tà, ogni quat­tro minu­ti una don­na vie­ne aggre­di­ta da per­so­ne cono­sciu­te, men­tre dodi­ci don­ne sono assas­si­na­te ogni gior­no. Nel 2019 c’è sta­ta una cre­sci­ta del 76% di casi di fem­mi­ni­ci­di nel­lo Sta­to di San Pao­lo, una del­le regio­ni più ric­che e svi­lup­pa­te del Paese. 
Oggi è la Gior­na­ta di Pre­ven­zio­ne del­lo Spre­co Ali­men­ta­re, un feno­me­no che ha impat­ti tan­gi­bi­li sul­la vita di tut­te e di tut­ti. I pri­mi a far­se­ne cari­co sono le fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne: quan­do si but­ta via cibo, si toglie la pos­si­bi­li­tà di redi­stri­buir­lo, pri­van­do così i più biso­gno­si dell’accesso alle risor­se basi­la­ri per il pro­prio sostentamento. 
Junior è un ragaz­zo che potre­ste incon­tra­re in metro­po­li­ta­na, men­tre ascol­ta musi­ca con gli auri­co­la­ri, o all’università, o al bar men­tre fate cola­zio­ne, è un bel ragaz­zo, i suoi modi sono edu­ca­ti, i capel­li colo­ra­ti e insom­ma non è diver­so da tan­ti suoi coe­ta­nei, anche se non potreb­be esser­lo di più, ognu­no di noi potreb­be incro­ciar­lo o scam­bia­re con lui qual­che paro­la sen­za sape­re che inve­ce è pas­sa­to attra­ver­so l’inferno, come rac­con­ta nel video che vi proponiamo. 
Oggi è la Gior­na­ta di Pre­ven­zio­ne del­lo Spre­co Ali­men­ta­re, un feno­me­no che ha impat­ti tan­gi­bi­li sul­la vita di tut­te e di tut­ti. I pri­mi a far­se­ne cari­co sono le fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne: quan­do si but­ta via cibo, si toglie la pos­si­bi­li­tà di redi­stri­buir­lo, pri­van­do così i più biso­gno­si dell’accesso alle risor­se basi­la­ri per il pro­prio sostentamento. 
L’Italia rin­no­va gli accor­di con la Libia tra imba­raz­zi, ten­ta­ti­vi di mini­miz­za­re, fal­si­tà, insab­bia­men­ti, dele­gan­do così il con­trol­lo dei flus­si a un Pae­se ter­zo, che però non è un Pae­se nel­la misu­ra in cui non cor­ri­spon­de a uno Sta­to di dirit­to, a un comu­ne ter­re­no di regole.