QUADERNI

«La nostra par­te l’ab­bia­mo fat­ta». Comin­cia così, con que­ste paro­le pro­nun­cia­te dal­la mini­stra Lamor­ge­se, un arti­co­lo pub­bli­ca­to oggi da Repub­bli­ca con il qua­le si annun­cia il fal­li­men­to del tavo­lo con­giun­to tra Ita­lia e Libia 
«La nostra par­te l’ab­bia­mo fat­ta». Comin­cia così, con que­ste paro­le pro­nun­cia­te dal­la mini­stra Lamor­ge­se, un arti­co­lo pub­bli­ca­to oggi da Repub­bli­ca con il qua­le si annun­cia il fal­li­men­to del tavo­lo con­giun­to tra Ita­lia e Libia 
Giun­ti a que­sto pun­to, a poche ore dal rin­no­vo effet­ti­vo e in tota­le assen­za di noti­zie rispet­to alle modi­fi­che por­ta­te al testo (se ci saran­no, saran­no discus­se in Par­la­men­to?), non pos­sia­mo che chie­der­ci anche noi se, di fron­te a pale­si e con­cla­ma­te vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni, i par­la­men­ta­ri che sosten­go­no que­sto gover­no inten­da­no, e a qua­li con­di­zio­ni, chie­de­re un cam­bio di rot­ta. O se pre­fe­ri­sco­no, altri­men­ti, con­ti­nua­re a far fin­ta di non sapere. 
Giun­ti a que­sto pun­to, a poche ore dal rin­no­vo effet­ti­vo e in tota­le assen­za di noti­zie rispet­to alle modi­fi­che por­ta­te al testo (se ci saran­no, saran­no discus­se in Par­la­men­to?), non pos­sia­mo che chie­der­ci anche noi se, di fron­te a pale­si e con­cla­ma­te vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni, i par­la­men­ta­ri che sosten­go­no que­sto gover­no inten­da­no, e a qua­li con­di­zio­ni, chie­de­re un cam­bio di rot­ta. O se pre­fe­ri­sco­no, altri­men­ti, con­ti­nua­re a far fin­ta di non sapere. 
Come abbia­mo scrit­to dal pri­mo gior­no, quel­la del­le regio­na­li in Emi­lia-Roma­gna era una sfi­da che ave­va assun­to dimen­sio­ni mol­to più ampie dei suoi con­fi­ni, che met­te­va in discus­sio­ne non solo un model­lo ma l’e­si­sten­za stes­sa di un’al­ter­na­ti­va all’a­van­za­ta del­la destra nel Paese. 
Come abbia­mo scrit­to dal pri­mo gior­no, quel­la del­le regio­na­li in Emi­lia-Roma­gna era una sfi­da che ave­va assun­to dimen­sio­ni mol­to più ampie dei suoi con­fi­ni, che met­te­va in discus­sio­ne non solo un model­lo ma l’e­si­sten­za stes­sa di un’al­ter­na­ti­va all’a­van­za­ta del­la destra nel Paese. 
Nel­le ulti­me set­ti­ma­ne abbia­mo regi­stra­to l’en­co­mia­bi­le sfor­zo di Mat­teo Sal­vi­ni nel dichia­rar­si, e nel dichia­ra­re la Lega, non anti­se­mi­ta, tan­to da orga­niz­za­re un con­ve­gno sul­l’a­na­li­si del­le nuo­ve for­me di anti­se­mi­ti­smo (diser­ta­to dai rap­pre­sen­ta­ti del­l’e­brai­smo ita­lia­no e roma­no). Uno sfor­zo che non è richie­sto a tutti. 
Nel­le ulti­me set­ti­ma­ne abbia­mo regi­stra­to l’en­co­mia­bi­le sfor­zo di Mat­teo Sal­vi­ni nel dichia­rar­si, e nel dichia­ra­re la Lega, non anti­se­mi­ta, tan­to da orga­niz­za­re un con­ve­gno sul­l’a­na­li­si del­le nuo­ve for­me di anti­se­mi­ti­smo (diser­ta­to dai rap­pre­sen­ta­ti del­l’e­brai­smo ita­lia­no e roma­no). Uno sfor­zo che non è richie­sto a tutti. 
Far emer­ge­re dal­l’ir­re­go­la­ri­tà lavo­ra­to­ri che han­no la sola col­pa di esse­re nati in un altro con­ti­nen­te è sem­pre cosa buo­na e giu­sta, ma risul­ta del tut­to evi­den­te che sen­za inter­ve­ni­re alle radi­ci tan­to del decre­to Sal­vi­ni (ripri­sti­nan­do la pro­te­zio­ne uma­ni­ta­ria) quan­to del­la Bos­si-Fini (garan­ten­do per­mes­si di sog­gior­no per ricer­ca lavo­ro e per­cor­si ordi­na­ri di rego­la­riz­za­zio­ne) l’u­ni­co effet­to sarà quel­lo di met­te­re tem­po­ra­nea­men­te una pez­za, così come le rego­la­riz­za­zio­ni han­no sem­pre fat­to e così come, a que­ste con­di­zio­ni, faran­no sempre. 
Far emer­ge­re dal­l’ir­re­go­la­ri­tà lavo­ra­to­ri che han­no la sola col­pa di esse­re nati in un altro con­ti­nen­te è sem­pre cosa buo­na e giu­sta, ma risul­ta del tut­to evi­den­te che sen­za inter­ve­ni­re alle radi­ci tan­to del decre­to Sal­vi­ni (ripri­sti­nan­do la pro­te­zio­ne uma­ni­ta­ria) quan­to del­la Bos­si-Fini (garan­ten­do per­mes­si di sog­gior­no per ricer­ca lavo­ro e per­cor­si ordi­na­ri di rego­la­riz­za­zio­ne) l’u­ni­co effet­to sarà quel­lo di met­te­re tem­po­ra­nea­men­te una pez­za, così come le rego­la­riz­za­zio­ni han­no sem­pre fat­to e così come, a que­ste con­di­zio­ni, faran­no sempre.