QUADERNI
Si tratta di uno sciopero senza precedenti nel mondo del calcio, tutto il calcio femminile sta osservando che effetti avrà questo che è un vero e proprio sciopero ad oltranza finchè non sia raggiunto un accordo che soddisfi le rappresentanti (quasi 200) dei club di Prima divisione dell’Assemblea dell’Associazione delle calciatrici spagnole (AFE)
Cambiare paradigma significa sfidarli sul terreno tremendo della finanza globale, significa incrinare quel terreno e far sì che il cambiamento sia anche per loro urgente e necessario (pena la perdita del business).
L’Italia, lo sappiamo, sarà una delle aree geografiche maggiormente colpite dai cambiamenti climatici: se ne stanno accorgendo tutti
Non basta un cambio di governo a garantire alle donne sicurezza e uguaglianza. Serve la nostra mobilitazione, quotidiana, per un paese finalmente libero da stereotipi e ingiustizie.
Possibile continua a stare vicino a queste persone con il Progetto #TerreResistenti, all’interno del quale si racchiudono le iniziative politiche e solidali che portiamo avanti nelle zone del sisma.
Avremo testimonianze da chi nelle piazze c’è stato e ha contribuito a organizzarle, da chi salva i migranti, da chi si batte perché i cosiddetti lavoretti siano riconosciuti per quello che sono, ovvero lavori veri e propri, da chi di questa nuova generazione ne fa parte, e non si limita a commentarla. Da chi fa politica anche senza bisogno di ritrovarsi nelle sue forme tradizionali, da chi studia perché gli è stato detto che lo studio era la chiave per realizzarsi e poi ha scoperto che studiare costa e che il mondo del lavoro là fuori non era così pronto a riconoscere non tanto il valore legale, quanto quello morale di quello studio.
Continuano incessanti le azioni politiche e amministrative per cercare di limitare quanto più possibile i servizi primari per l’accoglienza a Riace. In ordine di tempo, non ultima per i significati politici, è lo “sfratto” definito temporaneo, ma sospettiamo definitivo, dell’ambulatorio medico polispecialistico aperto nel 2017 dalla Associazione Umanitaria Onlus Jimuel
La tassa sulla plastica stabilisce il principio “chi inquina paga”. È sacrosanto che la collettività venga parzialmente compensata dei danni imposti dal consumismo sfrenato e della mentalità usa-e-getta di settori privati, che non hanno certo la salute del pianeta né quella pubblica come principio cardine.
È davvero allarmante il fatto che a 41 anni dal varo della L.194 del 1978 siamo ancora oggi nella condizione di doverne rivendicare la piena applicazione e chiedere misure di contrasto all’uso massiccio dell’obiezione di coscienza.