QUADERNI

Ci tro­via­mo ad affron­ta­re un cli­ma osti­le e chie­dia­mo che ci sia un inter­ven­to net­to e chia­ro a tute­la del­le per­so­ne LGBTI. Ogni gior­no leg­gia­mo di discri­mi­na­zio­ni e odio, tut­to que­sto è inac­cet­ta­bi­le. Chie­dia­mo tute­la e rispet­to per le per­so­ne LGBTI 
La tele­no­ve­la sul­l’am­plia­men­to del­l’ae­ro­por­to di Pere­to­la con­ti­nua, pun­ta­ta dopo pun­ta­ta. Del resto, difen­de­re l’in­di­fen­di­bi­le non può che pro­dur­re lun­gag­gi­ni buro­cra­ti­che, con gli enti pre­po­sti alla deci­sio­ne di avvio lavo­ri che si rim­pal­la­no, di vol­ta in vol­ta, la respon­sa­bi­li­tà di un pro­get­to che fa acqua da tut­te le parti. 
Un anno fa — era­no i tem­pi del­l’A­qua­rius e del­la Diciot­ti — abbia­mo lan­cia­to una rac­col­ta fir­me per chie­de­re che i grup­pi par­la­men­ta­ri di oppo­si­zio­ne pre­sen­tas­se­ro una mozio­ne di sfi­du­cia nei con­fron­ti del mini­stro. A rileg­ger­la ora pos­sia­mo (non mol­to tran­quil­la­men­te) dire che nul­la è cam­bia­to, se non in peggio. 
Fir­ma­te la peti­zio­ne lan­cia­ta da Pos­si­bi­le che ha già rac­col­to 200mila fir­me. Pos­sia­mo dire che è già ben avvia­ta e così chiu­dia­mo la vicen­da, con­cen­tran­do­ci sul con­tra­sto alle nefan­dez­ze di Salvini 
Nel­la sca­la dell’accettazione dell’omosessualità, che rap­pre­sen­ta la tota­le legit­ti­mi­tà in ogni aspet­to del­la vita, l’Italia si atte­sta ad un mise­ro 3 su 10, ben al di sot­to del­la soglia media OCSE. La ripro­va, anche sta­ti­sti­ca, del gran­de lavo­ro da fare per costrui­re un Pae­se inclu­si­vo ed aper­to alla diversità. 
Il Comi­ta­to “Uma­ni­tà e Pro­gres­so” Abruz­zo di Pos­si­bi­le espri­me il pro­prio scon­cer­to per la riap­pa­ri­zio­ne del­l’in­ci­sio­ne “Dux” sul­la Pen­na di Vil­la San­ta Maria, il costo­ne di roc­cia che sovra­sta il pic­co­lo comu­ne del chie­ti­no, rea­liz­za­ta nel 1940 e da anni ripu­li­ta dal­le pol­ve­ri nei recen­ti lavo­ri di riqua­li­fi­ca­zio­ne per crea­re per­cor­si di arrampicata. 
La defo­re­sta­zio­ne e la per­di­ta del­le fore­ste sono l’esempio per­fet­to del fat­to che tut­to si tie­ne, tut­to è col­le­ga­to e, quan­do si par­la di cli­ma, lo è anco­ra di più. Le cau­se stan­no nel­lo sfrut­ta­men­to diret­to del­le risor­se, ma anche nel­la sic­ci­tà e nel­le tem­pe­ra­tu­re ele­va­te, così come nei feno­me­ni estre­mi come gli ura­ga­ni, sem­pre più fre­quen­ti a cau­sa del­la cri­si climatica. 
Si par­la spes­so del­le con­se­guen­ze pro­vo­ca­te sul­l’ef­fet­to ser­ra, men­tre non si par­la abba­stan­za del fat­to che il 70% del­la pro­du­zio­ne agri­co­la mon­dia­le e qua­si il 40% del­l’ac­qua pota­bi­le sono desti­na­ti ad alle­va­men­ti inten­si­vi, quin­di alla pro­du­zio­ne di car­ne che, soprat­tu­to se bovi­na, è desti­na­ta alla par­te ric­ca del pianeta. 
I temi rela­ti­vi ai muta­men­ti cli­ma­ti­ci ed alle migra­zio­ni ven­go­no affron­ta­ti sepa­ra­ta­men­te, come se fos­se­ro due real­tà a se stan­ti, stan­do sem­pre bene atten­ti a non met­ter­li mai in cor­re­la­zio­ne,  per una pre­ci­sa scel­ta poli­ti­ca. Se si col­le­gas­se il muta­men­to cli­ma­ti­co  all’im­mi­gra­zio­ne, dan­do con­to di come i due temi sia­no inve­ce con­nes­si, si dovreb­be poi giu­sti­fi­ca­re il silen­zio del­la poli­ti­ca su que­sta questione. 
Sia­mo abi­tua­ti a pen­sa­re la mon­ta­gna come un luo­go aspro, duro, resi­sten­te. E inve­ce ci ren­dia­mo con­to che ghiac­ciai e vet­te sono fra­gi­li e son anch’es­si indi­ca­to­ri di un’e­mer­gen­za che ogni gior­no che pas­sa met­te sem­pre più a rischio la nostra sicu­rez­za. Qua­si fos­se­ro colon­ni­ne di mer­cu­rio che segna­no l’av­vi­ci­nar­si del pun­to di non ritorno. 
La robo­ti­ca e l’in­tel­li­gen­za arti­fi­cia­le pos­so­no aiu­ta­re ad affron­ta­re le sfi­de del  ‘glo­bal war­ming’, del­l’au­men­to incon­trol­la­to del­la popo­la­zio­ne e del­l’ur­ba­niz­za­zio­ne. Ser­vo­no scel­te poli­ti­che coraggiose.