QUADERNI
«La Libia non è un porto sicuro», quindi è necessario «ogni sforzo perché venga evitato che le persone salvate nel Mediterraneo siano fatte sbarcare in Libia». A dirlo, questa volta, sono le Nazioni Unite, attraverso la firma congiunta di Unhcr (Alto commissariato per i rifugiati) e Iom (Organizzazione internazionale per le migrazioni).
Siamo da sempre schierate e schierati a favore dei diritti, a sostegno di quel “patto sociale” che vede ogni cittadino ricevere le stesse tutele e la stessa protezione dalle violenze, non solo fisiche, a difesa delle minoranze e delle diversità, che necessitano di un’attenzione particolare.
Solo trent’anni fa festeggiavamo la caduta del Muro di Berlino e, pochi anni dopo, la progressiva caduta delle frontiere interne all’Ue. A qualcuno tutto ciò non va bene ed è incredibile che trovi le sue migliori sponde nei nazionalisti dei paesi europei, pronti a svendersi e a svendere noi stessi per il loro potere personale. E pronti a esporci ai rischi che il nazionalismo porta con sé e che inevitabilmente esplodono in maniera violenta: non da un giorno all’altro, però. Il segreto è che alla violenza ci si deve abituare.
La dichiarazione di emergenza climatica serve a plasmare politiche volte a mitigare i cambiamenti climatici in atto, riducendo i rischi che questi comportano: innalzamento del livello del mare, desertificazione, fenomeni meteorologici estremi, guerre, migrazioni di massa, carestie, estinzione di numerose specie vegetali e animali.
Vi aspettiamo dal 19 al 21 luglio a Senigallia, presso i giardini Morandi, a due passi dalla stazione e dalla spiaggia, per un Politicamp all’insegna del Futuro, di cui diamo qualche anticipazione.
Dobbiamo piangere un morto perché finalmente le autorità competenti decidano lo stop del transito delle grandi navi a Venezia? Le grandi navi da crociera non possono continuare a navigare nei canali della Laguna di Venezia, come dimostra l’incidente sfiorato ieri.
Ieri, 7 luglio, ci siamo ritrovati a Roma con più di cento tra partiti e associazioni provenienti da tutta Italia per offrire il nostro contributo e la nostra disponibilità alla battaglia contro l’autonomia differenziata. A chiamarci a raccolta, l’iniziativa del Comitato nazionale di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare “Per la Scuola della Costituzione”.