QUADERNI

C’e­ra dav­ve­ro biso­gno del­la soli­da­rie­tà di espo­nen­ti del cen­tro­si­ni­stra alla Guar­dia di Finan­za per l’ur­to fra la Sea­watch e la loro motovedetta? 
Il 7 otto­bre 2009 il Tri­bu­na­le di Agri­gen­to ha pro­nun­zia­to la sen­ten­za n. 954/2009 con la qua­le ha assol­to con for­mu­la pie­na il capi­ta­no ed il pri­mo uffi­cia­le del­la nave Cap Ana­mur, non­ché il lega­le rap­pre­sen­tan­te dell’omonima ONG tede­sca che ne era proprietaria. 
Ora, anche solo l’esame del comu­ni­ca­to stam­pa è suf­fi­cien­te per chia­ri­re come non sia affat­to vero che il com­por­ta­men­to del Gover­no e in par­ti­co­la­re del mini­stro Sal­vi­ni sia legit­ti­mo e che que­sto sia sta­to con­fer­ma­to dal­la CEDU. 
Dopo l’errore macro­sco­pi­co nel­la com­pi­la­zio­ne dei modu­li per la richie­sta del­la cas­sa inte­gra­zio­ne straor­di­na­ria, l’azienda si era accor­da­ta con i sin­da­ca­ti per anti­ci­pa­re le som­me non ero­ga­te: ai cir­ca 35 lavo­ra­to­ri rima­sti sen­za occu­pa­zio­ne e non rein­te­gra­ti dal­l’a­zien­da è sta­ta asse­gna­ta una som­ma pren­den­do par­te del tfr, del­le ferie, del­le tre­di­ce­si­me e del­la quat­tor­di­ce­si­ma di ogni lavoratore. 
Per riba­di­re a tut­te e tut­ti che non esi­ste con­trap­po­si­zio­ne tra dirit­ti civi­li e socia­li. Oggi è il tem­po di esse­re soli­da­li con i riders, i lavo­ra­to­ri sfrut­ta­ti del­la filie­ra del food-deli­ve­ry e del­l’e­co­no­mia di piattaforma.