QUADERNI
Durante questi ultimi 20 anni, tale disposizioni è stata ignorata fino quando, pochi giorni fa, una donna residente a Bruxelles ha ricevuto la tessera elettorale in cui compare, non richiesto, anche il cognome del marito, sposato poco meno di un anno fa e di cui non ha preso il cognome legalmente, pertanto tutti i suoi documenti di riconoscimento riportano soltanto il cognome “da nubile”.
L’intenzione è quella di contrastare l’avidità di privati e società immobiliari, la speculazione edilizia, soprattutto nelle grandi città e prevenire il consumo di suolo. Il diritto all’abitazione è il diritto economico, sociale e culturale di ogni individuo ad un adeguato alloggio e riparo. È citato nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (art. 25) e rappresenta un tema cardine di giustizia sociale.
Una mobilitazione a tutto campo, strada per strada, casa per casa e — anche — consiglio comunale per consiglio comunale. Fino alle aule parlamentari. Una proposta di mozione consiliare da poter discutere e approvare in tutti i consigli comunali.
Il paragone non è fra Salvini e Mussolini (quello lo fa proprio Salvini, quotidianamente, nella sua comunicazione, dove inserisce strizzatine d’occhio subliminali ai fascisti citando frasi del defunto dittatore, alleato dei nazisti e persecutore di ebrei e non solo) ma fra due provvedimenti legislativi.
Se non si muovono i governi, si muovano i cittadini. Oggi è venerdì. Rilanciamo la mobilitazione. E costringiamo il governo a rispondere. Perché il nostro futuro è in gioco, nei conti pubblici, nella credibilità del paese ma prima ancora per la sopravvivenza del genere umano.