QUADERNI
E prima di sperticarci in ragionamenti che poi, in estrema sintesi, finiscono in un tragico “prima gli italiani”, proviamo a riflettere: una persona ha diritto ad una vita dignitosa perché ha una determinata nazionalità sui documenti oppure, più logicamente, perché — indipendentemente dai documenti — è un essere umano?
Si deve riconoscere che questo nostro governo gialloverde almeno un merito ce l’ha: quello di avere fatto uscire da un equivoco pluridecennale la questione del finanziamento alle scuole private o — come ormai da molti anni siamo costretti a dire per merito di precedenti governi di centrosinistra — paritarie.
Possibile svolgerà un esame analitico del provvedimento appena sarà reso pubblico ma sin da ora intendiamo denunciare, con tutte le nostre forze e con tutta la forza della nostra indignazione, l’annunciata abolizione della protezione umanitaria.
Se c’è una cosa che fa più paura dei discorsi razzisti e delle notizie false o distorte usate per sostenerli è l’ingresso dei discorsi razzisti nel “senso comune”, e il loro diffondersi anche nelle parole di chi il razzismo lo combatte.
Ventimiglia è un mondo complesso, in cui è possibile toccare con mano alcune delle innumerevoli contraddizioni caratteristiche della frontiera, vera generatrice di sofferenze, illegalità e marginalità. Difficile, se non impossibile, comprendere a fondo la situazione, specialmente in appena una settimana; come nell’agosto 2017, provo comunque a restituire qualche impressione a semplice scopo informativo, senza pretesa di esaustività.