QUADERNI
Con la scuola torna alla ribalta la questione dei vaccini, anche a causa di un emendamento al decreto milleproroghe che ribadisce l’obbligo vaccinale. Di fatto un vero e proprio dietrofront del governo, che assicura la frequenza scolastica a coloro che presenteranno entro il 10 marzo 2019 la dichiarazione sostitutiva
Dopo Fedeli… Pittoni. Sembra proprio che gli ultimi governi abbiano deciso che la scuola è affare di ignoranti. È vero che siamo il Paese con la minore percentuale di laureati in Europa, ma che proprio non si trovi qualcuno in possesso di un titolo di studio che gli permetta di occuparsi di istruzione in maniera competente e fondata?
Non mettiamo in dubbio la ricostruzione della vicenda, ma probabilmente nel raccontarla sarebbe stato utile ricordare ai lettori le posizioni della FSP, del resto più volte ribadite dallo stesso Sindacato, che ha da sempre rivendicato il proprio pressing per l’introduzione della pistola elettrica nella dotazione delle forze dell’ordine sui vari governi che si sono succeduti in questi anni
L’orientamento che sta prevalendo nel governo è quello di un potenziamento del REI incrementando la dotazione fino a 5 miliardi per 4 milioni di poveri con assegno medio individuale di circa 300 euro al mese: ben lungi dal concretizzare le promesse elettorali che invece valevano un assegno mensile netto di 780 euro e a cui il Ministro Di Maio resta disperatamente aggrappato.
Dobbiamo salvare l’abilitazione, salvarla e difenderla con le unghie e coi denti; con essa difendiamo i diritti dati ai lavoratori perché possano trasformarsi in interessi degli studenti e non di questa o quella parte politica.
Perché vengono prodotte le fake news, le bufale, le informazioni distorte che spesso diventano virali? Perché viene, sistematicamente, fatta disinformazione da alcuni attori del dibattito pubblico? Per fabbricare i “problemi”, per creare un clima di emergenza, in cui automaticamente diventano giustificabili le “soluzioni” proposte da alcune parti politiche.
Il nostro lavoro attorno alla campagna #PrimaDelDiluvio è nato proprio in questa direzione: costruire proposte in grado di dare risposte concrete e costruttive, oltre alla questione climatica, anche alla mancanza di lavoro pulito, alle mille insicurezze che viviamo
Oggi è il tempo di una nuova collaborazione, una nuova cooperazione fra agricoltori, fruitori dei prodotti, Università, scienziati ed istituzioni per rivendicare che la terra non è solo asset di stati accaparratori e valore immobiliare ma il luogo di produzione di un cibo sano, biologico e quanto più possibile vicino che da lavoro, valore e salute a chi lo produce e chi se ne nutre.