QUADERNI

Se avre­mo suc­ces­so come dice­va Pier Gior­gio Perot­to, for­se non tra­sfor­me­re­mo il mon­do e non si vedrà: ma non si vedrà il degra­do dif­fu­so del­le nostre cit­tà, dei nostri edi­fi­ci pub­bli­ci, del­le nostre stra­de, dei nostri spa­zi ver­di, dei nostri mar­cia­pie­di; e, for­se, anche qual­che pon­te o qual­che tet­to in meno che crollerà. 
Nean­che in que­sto caso ci si è posti il pro­ble­ma di come gesti­re il licen­zia­men­to dei lavo­ra­to­ri, qua­li stru­men­ti di sup­por­to dare loro a dispo­si­zio­ne. Sono sta­ti così rapi­di a chie­de­re spie­ga­zio­ni in Euro­pa, il mini­stro e il suo staff, quan­to sono sta­ti inef­fi­ca­ci e pri­vi di idee al tavo­lo del­le trattative. 
Nell’ambito del­la cam­pa­gna #Alla­Ba­se­la­Scuo­la rice­via­mo e pub­bli­chia­mo la let­te­ra di Valen­ti­na, dal­l’E­mi­lia Roma­gna, una denun­cia appas­sio­na­ta del­le con­di­zio­ni in cui si tro­va­no mol­ti inse­gnan­ti coin­vol­ti nel con­cor­so che si sta svol­gen­do per il reclu­ta­men­to di nuo­vi docenti. 
Tor­ne­re­mo a Ria­ce set­ti­ma­na pros­si­ma e, insie­me a tan­ti atti­vi­sti che si sono mobi­li­ta­ti negli scor­si gior­ni, difen­de­re­mo anco­ra l’i­dea di un’I­ta­lia e di un’Eu­ro­pa acco­glien­te, soli­da­le, madri­na dei dirit­ti uma­ni. Sarà solo la pri­ma tap­pa di un nuo­vo tour di que­sta Ita­lia, un’I­ta­lia feli­ce. Seguiteci. 
Pre­pa­ria­mo­ci per­ché con il mese di set­tem­bre Sal­vi­ni tor­ne­rà a pic­chia­re duro sul­la legit­ti­ma dife­sa. Del resto anche tut­ta la sua reto­ri­ca sui migran­ti, che chia­ma sem­pre clan­de­sti­ni, è fun­zio­na­le alla dife­sa per­so­na­le e all’uso del­le armi, solo in chia­ve pri­va­ti­sti­ca inve­ce che pubblicistica. 
Nazio­na­li­smo, cen­tra­li­tà del­la fami­glia, esal­ta­zio­ne del­la tra­di­zio­ne (anche reli­gio­sa) in chia­ve con­ser­va­tri­ce, dife­sa dei con­fi­ni sono sta­te le paro­le d’or­di­ne che han­no con­so­li­da­to l’as­se con la Rus­sia di Vla­di­mir Putin e col suo pro­get­to di crea­re una nuo­va cor­ti­na di fer­ro che divi­da l’Europa