QUADERNI
A tutte le persone che ci hanno chiesto in queste settimane se Possibile sarà presente alle elezioni del 25 settembre possiamo dare una risposta. E la risposta — siamo felici di annunciarlo — è sì.
Ieri pomeriggio, insieme ad Angelo Bonelli per Verdi-Europa Verde e Nicola Fratoianni per Sinistra Italiana, abbiamo firmato per il deposito del simbolo di Possibile in collegamento a quello della lista Alleanza Verdi-Sinistra, dando seguito alla votazione della nostra comunità.
Ci interessa che le soluzioni alla crisi climatica siano associate alla sostenibilità sociale.
Per farlo occorrono scelte politiche: perché la scienza entri nella politica, occorre che anche la politica entri nella scienza. Chi porta avanti le battaglie, da entrambe le parti, deve essere in grado di vedere l’intero quadro.
Esistono momenti storici dove i Sapiens hanno imparato a leggere in maniera accorta il verificarsi di determinati avvenimenti, purtroppo questo non è uno di quei momenti.
Si metta il clima e la lotta al cambiamento climatico in cima alla lista delle priorità.
Dobbiamo prendere delle decisioni, ora, prima che sia troppo tardi.
È un errore collocare la gasiera in porto, mortificando anni di politiche economiche che guardano altrove, con lungimiranza. È un errore pensare che il volere della Nazione non sia il volere dei suoi cittadini, di coloro che subiranno le dirette conseguenza di queste decisioni.
Protestiamo a Roma il 22 giugno sotto la sede del Dipartimento degli Affari Regionali (Via della Stamperia 8, ore 12,30) dove la ministra Gelmini incontra Zaia, Fontana e Bonaccini.
I primi risultati della riforma del lavoro introdotta dal Real Decreto-ley 32/2021 fanno sperare in un passo avanti verso il superamento della radicata precarietà lavorativa della Spagna.
A pochi mesi dall’approvazione del decreto, si sono verificati infatti ottimi risultati in termini di crescita delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato, che sono passate dall’essere il 10% del totale (dicembre 2021) al 48% in aprile.
Questi sono indubbiamente dati positivi che però vanno valutati attentamente, senza lasciarsi andare ad eccessivi entusiasmi.
Se avessimo legislatori degni di questo nome, che non fossero ostaggio di scelte politiche interessate ma producessero norme nell’interesse dei cittadini, avremmo anche molti meno problemi.
Se c’è una possibilità di migliorare la giustizia, la strada è solo e unicamente quella di scegliere meglio i parlamentari.