QUADERNI

«Quan­do mi dico­no che dob­bia­mo “aiu­tar­li a casa loro” resto sem­pre inter­det­to e mi chie­do in qua­le casa e chi dovreb­be aiu­tar­li». Lucio Cavaz­zo­ni, già pre­si­den­te di Alce nero, a mar­gi­ne del Poli­ti­camp di Reg­gio Emi­lia tor­na sui con­te­nu­ti del suo intervento. 
Anche Erne­sto ave­va una magliet­ti­na ros­sa, per­ché la sua mam­ma ha una pau­ra dif­fe­ren­te: io ho pau­ra che pos­sa diven­ta­re una di quel­le per­so­ne che stan­no zit­te di fron­te alla vio­len­za, al bul­li­smo e al razzismo. 
So cosa signi­fi­ca vive­re sul­la pel­le il ter­ro­re di per­de­re il pro­prio figlio per sem­pre, per moti­vi diver­si cer­to, ma quel tipo di ter­ro­re è ter­ro­re e non può mai esse­re più o meno importante. 
Il Comi­ta­to Scuo­la di Pos­si­bi­le ade­ri­sce e invi­ta ad ade­ri­re all’ap­pel­lo di denun­cia con­tro la poli­ti­ca sul­l’im­mi­gra­zio­ne del gover­no, sot­to­scrit­to da intel­let­tua­li, docen­ti, scrit­to­ri arti­sti, atto­ri, regi­sti, eco­no­mi­sti, mem­bri del­la socie­tà civile. 
Pas­sa­ta la sbor­nia del 4 Mar­zo, assor­bi­to l’hangover di chiac­chie­re sul con­trat­to di gover­no mol­to pom­pa­to di misu­re sen­za alcu­na coper­tu­ra, ecco arri­va­re le pri­me sen­ten­ze sul­la pas­sa­ta azio­ne di gover­no, sen­ten­ze che pon­go­no nuo­vi vin­co­li e richie­do­no interventi