Il Patto Repubblicano è il documento fondativo di Possibile, è richiamato nello Statuto e contiene i suoi principi fondamentali tra i quali, insieme a molte altre cose, vi sono anche le linee guida per una possibile revisione della nostra Costituzione Repubblicana. Si tratta di uno schema ampio, che prevede anche una riduzione del numero di parlamentari, elemento richiamato nuovamente anche nel nostro successivo Manifesto, tenendo però conto delle diverse articolazioni dello Stato, dei suoi bilanciamenti che pure vanno salvaguardati, e su cui si deve incardinare una legge elettorale in grado di restituire agli elettori la scelta dei propri rappresentanti, possibilità questa negata da tutte le ultime versioni, compresa quella in vigore.
La riforma costituzionale che andrà a breve al voto nel referendum confermativo prevede anch’essa la riduzione dei parlamentari ma in qualche modo si riduce a questo, opera insomma un taglio lineare che fa leva su argomenti di basso livello — il “taglio delle poltrone”, a fronte di sbandierati risparmi che a conti fatti sono risibili — e poco o nulla più. La questione ha suscitato forti preoccupazioni da parte di molti noti costituzionalisti, che temono una riduzione della rappresentatività e in particolare, di nuovo, in relazione all’attuale legge elettorale, sulla cui modifica al momento la discussione langue, certamente non avverrà prima del voto e comunque resterebbe nei termini della legge ordinaria che è suscettibile quindi di ulteriori passi indietro con maggioranze differenti che hanno differenti intenti e interessi contingenti.
Tali perplessità hanno acceso il dibattito anche tra la base di militanti di sinistra, e tra simpatizzanti e iscritti di Possibile, e questo ha a che fare con un altro importante tassello dei nostri documenti fondamentali, Statuto e Patto Repubblicano: la partecipazione diretta degli iscritti alla vita di Possibile e alla scelta delle sue linee di indirizzo. Questo è sempre stato per Possibile un punto fondamentale e distintivo, esercitato sia nelle assemblee ma anche, molto più direttamente, attraverso il voto, ed è per questo che abbiamo deciso di ascoltare le richieste di aprire una discussione provenienti dai nostri comitati e, consultati sia il Comitato Organizzativo sia quello Scientifico, di aprire una consultazione sulla nostra piattaforma deliberativa.
È chiaro che il voto a un referendum costituzionale attiene ai convincimenti più profondi di ogni cittadino, che deve poter esercitare il suo diritto nella cabina elettorale, in piena libertà, libero di scegliere e libero di esprimere il suo orientamento, che può anche differire da quello del partito in cui milita: e a dimostrarlo sono proprio le discussioni che in queste settimane si stanno svolgendo dentro a partiti che addirittura questa riforma — forse in modo miope, o interessato — l’hanno votata. Ma è anche chiaro che su una questione sentita e delicata deve esserci una discussione aperta, attraverso la quale un partito decida una linea generale, in questo caso nel modo più partecipato possibile.
Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di convocare il Stati Generali di Possibile, ovvero l’assemblea — in questo caso virtuale — comprendente tutti i suoi iscritti, e di chiamarli al voto sulla piattaforma deliberativa.
Potranno votare tutti coloro che sono in regola con il tesseramento 2020, con le consuete modalità, da lunedì 24 agosto alle 12.00 a mercoledì 26 agosto alle 12.00.
Questo è il quesito sul quale si voterà:
Il 20 e 21 settembre i cittadini e le cittadine sono chiamati a esprimersi in merito al referendum confermativo sulla riforma costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari.
Ritieni che Possibile debba sostenere una posizione:
- A favore del Sì
- A favore del No
- Neutrale
Puoi rinnovare o iscriverti per la prima volta cliccando qui, effettuando il login su viva.possibile.com e scegliendo la voce tesseramento, o effettuando la procedura su www.possibile.com/tessera.
Il Comitato Organizzativo