Referendum, l’allarme dei mercati dovuto alla personalizzazione del voto

«Refe­ren­dum, è l’al­lar­me negli USA e in Euro­pa». E’ il tito­lo del­l’ar­ti­co­lo di Fede­ri­co Ram­pi­ni, usci­to oggi per La Repub­bli­ca. Ram­pi­ni cita, come ulti­mo caso, un arti­co­lo del Wall Street Jour­nal del 12 Ago­sto scor­so, quan­do sono sta­ti pub­bli­ca­ti i dati sul­l’an­da­men­to del Pro­dot­to Inter­no Lor­do nel secon­do tri­me­stre 2016. Era pre­vi­sta una mode­stis­si­ma cre­sci­ta del­lo 0,2%, abbia­mo regi­stra­to lo zero per­cen­to (dati ISTAT con­sul­ta­bi­li gra­fi­ca­men­te sul sito tradingeconomics.com).

Banal­men­te, dal­la let­tu­ra del­l’ar­ti­co­lo, sia­mo indot­ti a cre­de­re che la vit­to­ria del NO signi­fi­chi un mare di guai per il nostro pae­se. E’ peg­gio del­la Bre­xit, vie­ne espli­ci­ta­men­te scritto.

Nel­le pie­ghe di que­sta nar­ra­zio­ne, in real­tà, si nascon­de un ribal­ta­men­to di pro­spet­ti­va. L’al­lar­me non vie­ne dal­l’e­ster­no, ma dal­l’in­ter­no del nostro pae­se: sia­mo noi a non aver attua­to le neces­sa­rie poli­ti­che di cre­sci­ta di cui sono pie­ni i fogli del­le Rac­co­man­da­zio­ni del­la Com­mis­sio­ne Euro­pea e che il pro­fes­sor Pro­di ieri l’al­tro enu­clea­va mol­to chia­ra­men­te in un suo arti­co­lo; sia­mo noi — o per meglio dire, il pre­si­den­te del Con­si­glio Mat­teo Ren­zi — ad aver fat­to dipen­de­re la pro­se­cu­zio­ne di que­sto ese­cu­ti­vo al risul­ta­to refe­ren­da­rio sul­le pastic­cia­te rifor­me costi­tu­zio­na­li. La pro­spet­ti­va di una cri­si di gover­no in una fase di stal­lo del­l’e­co­no­mia inter­na, è que­sto ad aver gene­ra­to l’al­lar­me, non il refe­ren­dum in sé.

Il Wall Street Jour­nal rac­con­ta di un pre­si­den­te del Con­si­glio impe­gna­to in un ‘lavo­ro di redi­ni’ (rei­ning) per imbri­glia­re il pote­re del Sena­to, inte­so evi­den­te­men­te come osta­co­lo all’in­tro­du­zio­ne del­le rifor­me strut­tu­ra­li neces­sa­rie per lan­cia­re (to boo­st) l’e­co­no­mia del pae­se. Quel­lo che non dico­no i tipi del WSJ è che, evi­den­te­men­te, chi gui­da l’e­se­cu­ti­vo non ha alcu­na idea di qua­li sia­no que­ste rifor­me strut­tu­ra­li e che sino­ra ha ‘ten­ta­to il col­po’ con misu­re una tan­tum (la poli­ti­ca dei bonus), spre­can­do i miliar­di di euro del­la fles­si­bi­li­tà dei con­ti rispet­to al Fiscal Com­pact. Sia­mo dav­ve­ro in pro­cin­to di scar­di­na­re l’im­pian­to costi­tu­zio­na­le del 1948 per age­vo­la­re l’ap­pro­va­zio­ne di misu­re tam­po­ne come l’A­PE? L’e­se­cu­ti­vo non fa già abbon­dan­te uso del voto di fidu­cia per spia­na­re la stra­da in aula ai pro­pri provvedimenti?

Mar­ke­ts are focu­sed on the poten­tial for poli­ti­cal fal­lout from the vote, given Mr. Ren­zi has sta­ked his repu­ta­tion on it (WSJ, 12/08/16).

E così, que­sti sono gli effet­ti del­l’er­ro­re gra­vis­si­mo del­la per­so­na­liz­za­zio­ne del voto referendario.

 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a