«L’azione annunciata dai genitori di Giulio Regeni va rilanciata e sostenuta. La denuncia al governo per la vendita di armi all’Egitto, e ai Paesi che continuano a violare i diritti umani, è un atto giusto, necessario. C’è il pieno supporto, perché il rifornimento di armi a quei Paesi non è accettabile su un piano politico, su un piano etico e morale. E, ricordo, che non è accettabile su un piano giuridico, perché viola la legge 185/1990».
Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone. «Le parole con cui la procura egiziana ha infangato la memoria di Giulio Regeni hanno fatto male — aggiunge Brignone — come ha fatto male la consegna della prima delle fregate italiane vendute all’Egitto. In spregio a Giulio Regeni, in spregio a Patrick Zaki, in spregio ai diritti umani, che sono di tutte e di tutti, che spetta a tutte e tutti noi difendere e rilanciare».