“E pensare — aggiungono Civati e Maestri — che il 24 settembre il ministro gaudioso ha scritto per decreto (Art. 2) che per costruire o ristrutturare i centri di permanenza per i rimpatri, per 3 anni i lavori possono essere affidati senza previa pubblicazione del bando di gara. Trova applicazione la procedura negoziata (Art. 63 Codice Appalti), che dalla legge è considerata un’eccezione, una deroga alle regole dell’evidenza pubblica, applicabile solo in casi particolari e motivati. Esempio: quando lo scopo dell’appalto è l’acquisizione di un’opera d’arte unica o ‘nella misura strettamente necessaria, quando per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili’ i termini ordinari possono non essere rispettati”.
“Per 3 anni — concludono i due esponenti di Possibile — gli appalti per i Cpr potranno essere assegnati in deroga alla legge: e parliamo di appalti sotto soglia comunitaria che è di oltre 5 milioni di euro. Altro che i rifiuti di Riace e le cooperative sociali”.