Ribelliamoci al fango, diciamo anche noi #AdessoBasta

Da gior­ni ci pen­so con inten­si­tà crescente.
Pen­so agli insul­ti ses­si­sti e igno­bi­li che arri­va­no pun­tua­li ad aggre­di­re “la per­so­na” e “l’in­ti­mi­tà” inve­ce che “l’o­pe­ra­to” del­le don­ne (in par­ti­co­la­re, ma non solo), che sia­no in poli­ti­ca o al timo­ne di altri tipi di istituzione/associazione, oppu­re che sia­no, per qua­lun­que moti­vo, espo­ste o in posi­zio­ne di responsabilità.
Ho riflet­tu­to sul­la que­stio­ne ancor più del soli­to (e dire che non ci pen­so mai poco!) a par­ti­re da due ele­men­ti “vici­ni”:
- Un post di una splen­di­da atti­vi­sta e com­pa­gna di stra­da come Mar­ta Ecca, che ha il pre­gio di mostra­re con corag­gio il dolo­re fisi­co che si pro­va nel­l’es­se­re ber­sa­glio di igno­bi­li aguz­zi­ni da tastiera.
- Un pez­zo luci­dis­si­mo di Giu­lia Sivie­ro, scrit­to a segui­to di un epi­so­dio di ciber-bul­li­smo ai dan­ni di Bea­tri­ce Bri­gno­ne, che si era per­mes­sa (oltrag­gio!!!) di segna­la­re com­por­ta­men­ti bas­si e inac­cet­ta­bi­li, in par­ti­co­la­re per­ché pro­ve­nien­ti da un rap­pre­sen­tan­te del­le istituzioni.
Ho poi fat­to “l’er­ro­re”, pro­prio un paio di gior­ni fa, di met­te­re “#Bol­dri­ni” come chia­ve di ricer­ca su Twit­ter, per ritro­var­mi immer­sa in una valan­ga di odio, ran­co­re, vio­len­za impen­sa­bi­le e dolo­ro­sa ai dan­ni del­la Pre­si­den­te del­la Came­ra, che sem­bra esse­re diven­ta­ta una sor­ta di para­ful­mi­ne che atti­ra su di sé una quan­ti­tà di odio, calun­nie, insul­ti e vio­len­za inim­ma­gi­na­bi­li, ber­sa­glio di una pato­lo­gi­ca osses­sio­ne del­la peg­gio­re fec­cia cir­co­lan­te su web (isti­ga­ta a dove­re, peral­tro. A par­ti­re, ad esem­pio, da un disgu­sto­so post di Bep­pe Gril­lo).
È come se un pez­zo del­la nostra socie­tà aves­se deci­so che una don­na auto­re­vo­le, corag­gio­sa e deter­mi­na­ta, non dispo­sta a faci­li ammic­ca­men­ti e fri­vo­lez­ze, non abbia dirit­to di esi­ste­re sul­la sce­na pub­bli­ca e vada, per­tan­to, let­te­ral­men­te annien­ta­ta con tut­ti i mez­zi possibili.
Non se ne attac­ca­no le scel­te poli­ti­che, non si entra pra­ti­ca­men­te mai nel meri­to del­le azio­ni o non azio­ni. La mag­gior par­te del fan­go è fat­to pura­men­te e atro­ce­men­te di odio per­so­na­le, di inti­mi­da­zio­ni, di minac­ce.
Chi smi­nui­sce, deri­de o pro­va a ripor­ta­re il tut­to alla mera dia­let­ti­ca poli­ti­ca (come se fos­se leci­to arri­va­re ad infran­ge­re la leg­ge per espri­me­re una pro­pria opi­nio­ne), sba­glia due vol­te per­ché, oltre ad ave­re gli occhi fode­ra­ti di ses­si­smo, non coglie l’im­por­tan­za innan­zi­tut­to socia­le del­la bat­ta­glia che la Pre­si­den­te Bol­dri­ni ha deci­so, con corag­gio, di por­ta­re avanti:
una goc­cia di que­sto fan­go può distrug­ge­re un/una pre­a­do­le­scen­te, rovi­na­re la vita di un esse­re uma­no per sem­pre (come dimo­stra­no anche ter­ri­bi­li fat­ti di cro­na­ca, cul­mi­na­ti nel suicidio);
una goc­cia di que­sto fan­go dopo l’al­tra costrui­sce una socie­tà in cui se è leci­to dire, se è leci­to augu­ra­re, in un atti­mo diven­ta leci­to giu­sti­fi­ca­re, e il gior­no dopo fare;
una piog­gia di que­sto fan­go nutre la par­te peg­gio­re del­l’u­ma­ni­tà, quel­la capa­ce (ce lo dice la sto­ria anti­ca, come quel­la con­tem­po­ra­nea) del­le peg­gio­ri nefan­dez­ze; quel­la stes­sa par­te che, se libe­ra­ta, poi non si arre­sta più.
Per que­sto non pos­sia­mo che rilan­cia­re la pro­po­sta odier­na di Lau­ra Bol­dri­ni, per que­sto Pos­si­bi­le si è mes­so a dispo­si­zio­ne di chi aves­se neces­si­tà di sup­por­to lega­le per ribel­lar­si al fan­go, per tene­re la testa alta con­tro l’o­dio e le inti­mi­da­zio­ni, per que­sto dicia­mo anche noi: #Ades­so­Ba­sta

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a

Regionali Liguria, Conferenza stampa di presentazione lista Alleanza Verdi Sinistra con Orlando, Bonelli, Fratoianni, Druetti

Gio­ve­dì 3 otto­bre alle ore 11.30, a Geno­va nel­la sala del­lo Space4business in via­le Bri­ga­ta Bisa­gno 2/25, con Andrea Orlan­do, can­di­da­to Pre­si­den­te del­la Regio­ne Ligu­ria, Ange­lo Bonel­li, por­ta­vo­ce nazio­na­le di Euro­pa Ver­de; Fran­ce­sca Druet­ti, segre­ta­ria nazio­na­le di Pos­si­bi­le e Nico­la Fra­to­ian­ni segre­ta­rio nazio­na­le di Sini­stra Italiana.