[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1499843773242{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]La Regione Marche ha presentato, per tramite dell’assessore Sciapichetti, la proposta (che grazie al Cielo dovrà prima essere valutata dalla commissione nazionale) sull’utilizzo dei 17,5 milioni di euro destinanti alla nostra Regione da quanto ricavato dagli sms solidali raccolti nelle settimane successive al terribile sisma che ha colpito e sconvolto il Centro Italia.
Leggiamo che la parte più cospicua di tale somma, 5 milioni e 450mila euro, dovrebbe essere destinata al “primo stralcio” di una pista ciclabile, che collega Civitanova Marche a Sarnano. Cioè un collegamento ciclabile mare-montagna.
«Abbiamo deciso di investire sul turismo», dice Sciapichetti. Bene, benissimo. Investiamo sul turismo. «Non compatiamo le Marche da lontano», come ripetono i fedelissimi di una giunta regionale delle peggiori che si ricordano.
Investiamo sul turismo. Quindi. Rimettiamo in piedi gli agriturismi, i ristoranti, gli alberghi, la nostra piccola, meravigliosa, ricettività diffusa.
Aiutiamo a far ripartire e a valorizzare gli allevatori, gli agricoltori, gli artigiani, i produttori dei nostri prodotti tipici che tanto sanno arricchire la nostra regione e tanto sono apprezzati dai turisti di tutto il mondo.
Ripristiniamo le stalle, i granai, i magazzini, i punti vendita, le reti di distribuzione, i laboratori, le strade dove non riescono neanche più a passare i trattori o i furgoni.
Liberiamo i centri storici, di grande interesse per un turista, dalle macerie ferme lì da mesi.
Battiamoci per salvare e valorizzare il nostro patrimonio culturale, a volte totalmente sconosciuto anche a noi stessi, ma ricco di bellezze spesso inaspettate che tolgono il fiato a qualsiasi turista.
Ripristiniamo i municipi e le altre opere pubbliche per dar forza all’immane lavoro degli amministratori, anche nel pianificare un’offerta turistica. Liberiamo le strade ancora oggi interrotte.
Ma soprattutto, prima di tutto, riportiamo a casa le famiglie. Riuniamo le comunità. Torniamo a far vivere i nostri meravigliosi borghi, ricchezza immensa di questo territorio. I tanti borghi così unici nelle loro peculiarità che spesso ci fanno muovere critiche per il nostro campanilismo. E, si, c’è anche quello. L’orgoglio della nostra appartenenza, che è anche la caratteristica di una regione plurale come le Marche.
E allora tornino a suonare anche i campanili, quelli crollati e quelli silenti perché intorno non c’è più nessuno. Tornino a vivere queste terre, per poter anche accogliere al meglio sempre più i turisti.
Per le piste ciclabili ci sono altri finanziamenti, si cerchino anche quelli.
E certo che con 5 milioni e 450 mila euro non si può coprire tutto questo, ma chi ha donato con un sms, lo ha fatto pensando di offrire, con quel gesto, una mano per rialzarsi, mano che in quel momento non poteva allungare se non digitando un numero. Questo deve essere tenuto a mente. E la commissione nazionale che dovrà valutare questa ridicola proposta, rispetti chi ha donato e rispetti chi ancora vive in roulotte o alloggi di fortuna, chi ogni giorno si muove tra macerie e zone rosse, chi cerca di strapparsi un futuro con forze sempre più flebili.
Di vane promesse, di mancanza di visione, di aspettative tradite, di mala gestione, questa Regione ha già pagato un prezzo sufficientemente alto. Non sommiamo a questo catastrofico conto altri 5 milioni e 450 mila euro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]