Ricognizione sulla fiducia: i risultati

I risul­ta­ti del nostro que­stio­na­rio onli­ne ha del­l’in­cre­di­bi­le: in 24 ore qua­si 20mila rispo­ste a una serie di doman­de strut­tu­ra­te come le nostre non si era­no mai viste.

Il risul­ta­to com­ples­si­vo è equi­li­bra­to: il 50% pen­sa che com­ples­si­va­men­te si deb­ba vota­re una fidu­cia posi­ti­va al gover­no (il 27% con­di­zio­na­ta ad una veri­fi­ca dei risul­ta­ti) men­tre il 38% ritie­ne che si deb­ba vota­re no. Solo l’11% pen­sa che sareb­be più oppor­tu­na una posi­zio­ne di asten­sio­ne o di usci­ta dall’aula.

1

I dati non cam­bia­no signi­fi­ca­ti­va­men­te se pas­sia­mo alla pla­tea di quel­li che han­no vota­to alle pri­ma­rie Civa­ti (44% del tota­le) oppu­re Cuper­lo (solo 7% del tota­le), ma cam­bia­no negli altri casi.
4cuperlo

3civati

I votan­ti di Ren­zi (14% del tota­le) pen­sa­no che la fidu­cia vada lar­ga­men­te vota­ta (58%) e pochi sono quel­li per il sì cri­ti­co (16%), men­tre solo il 24% si dichia­ra per il no e l’1% per l’astensione.

2renzi

I non votan­ti alle pri­ma­rie (34% del tota­le) han­no un atteg­gia­men­to oppo­sto: per il 60% la fidu­cia non va vota­ta men­tre per il 30% si deve vota­re sì (divi­so in manie­ra equi­li­bra­ta tra cri­ti­ci e non cri­ti­ci), men­tre solo l’8% pro­pen­de per l’astensione.
5nonvoto


È quin­di tra que­sti due estre­mi che si muo­ve la scel­ta fon­da­men­ta­le sul­l’ap­pog­gio del gover­no Ren­zi: tra il sì di chi è più vici­no al PD e lo vuo­le cam­bia­re e il no di chi guar­da con spe­ran­za que­sti movi­men­ti da fuo­ri e con­ta di met­ter­li a fat­tor comu­ne in un nuo­vo pro­get­to politico.

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