Riforma di Dublino: Salvini pronto a sbattere contro il muro di Orban

Emerge ora tutta la contraddizione dei nuovi sovranisti, che si rafforzano a vicenda con la retorica dell’odio e dei muri, per poi accorgersi che quei muri li mettono gli uni contro gli altri.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Sal­vi­ni pare mol­to con­fu­so. Non era mini­stro da nem­me­no tre ore e già ave­va comin­cia­to a dire che non sareb­be anda­to alla riu­nio­ne del Con­si­glio “Giu­sti­zia e Affa­ri inter­ni” di oggi, che discu­te anche del­la rifor­ma di Dubli­no. In segui­to ha annun­cia­to che comun­que “l’Italia dirà di no” e che “con Orban cam­bie­re­mo le rego­le UE”.

Anzi­tut­to oggi al Con­si­glio non vota­no, ma discu­to­no una rifor­ma cru­cia­le per il nostro Pae­se. Se il neo mini­stro aves­se qual­che rea­le com­pe­ten­za sul tema dell’immigrazione sapreb­be che l’Italia è il pae­se più inte­res­sa­to alla rifor­ma del Rego­la­men­to di Dubli­no, per­ché con­tie­ne quel cri­te­rio ipo­cri­ta del pri­mo Pae­se di acces­so “irre­go­la­re” (che già è ipo­cri­ta par­la­re di acces­so irre­go­la­re quan­do per chi scap­pa da guer­re e per­se­cu­zio­ni non ci sono vie lega­li e sicu­re per far­lo) che per decen­ni ha lascia­to le mag­gio­ri respon­sa­bi­li­tà dell’accoglienza ai Pae­si che si tro­va­no ai con­fi­ni cal­di dell’UE, come il nostro. E’ pro­prio il rego­la­men­to Dubli­no attua­le che bloc­ca ingiu­sta­men­te mol­ti richie­den­ti asi­lo in Ita­lia e per­met­te agli altri Pae­si euro­pei di riman­dar­li in Ita­lia per il solo fat­to di esser­vi arrivati.

Una posi­zio­ne con­tra­ria a prio­ri alla rifor­ma non avreb­be quin­di alcun sen­so e se l’Italia diser­tas­se il nego­zia­to al Con­si­glio, gli altri Sta­ti mem­bri potreb­be­ro anda­re avan­ti e appro­va­re il testo anche a mag­gio­ran­za qualificata.

Sareb­be come dichia­rar­si scon­fit­ti pri­ma del­la bat­ta­glia sul­la rifor­ma più impor­tan­te del siste­ma d’asilo euro­peo, che ha un impat­to enor­me sul nostro Paese.

La boz­za in cir­co­la­zio­ne al Con­si­glio è pes­si­ma, come denun­cio da mesi in Par­la­men­to e fuo­ri, ma per cam­biar­la biso­gna seder­si al tavo­lo e nego­zia­re. Affron­tan­do pro­prio quei gover­ni che non voglio­no nem­me­no sen­tir par­la­re di con­di­vi­sio­ne del­le respon­sa­bi­li­tà, a par­ti­re da quel­li del grup­po Vise­grad capi­ta­na­ti da Vik­tor Orban, che sono i più fero­ci oppo­si­to­ri del­le quo­te obbli­ga­to­rie di ricollocamento.

Noi al Par­la­men­to euro­peo ci sia­mo sedu­ti al tavo­lo ed abbia­mo nego­zia­to per due anni otte­nen­do una mag­gio­ran­za sto­ri­ca su una pro­po­sta rivo­lu­zio­na­ria per il rego­la­men­to di Dubli­no, che can­cel­la il cri­te­rio del pri­mo Pae­se di acces­so e lo sosti­tui­sce con un mec­ca­ni­smo di ricol­lo­ca­men­to auto­ma­ti­co e per­ma­nen­te dei richie­den­ti asi­lo che obbli­ga tut­ti gli Sta­ti mem­bri dell’UE a con­di­vi­de­re le respon­sa­bi­li­tà dell’accoglienza (a pena di con­se­guen­ze sui fon­di strut­tu­ra­li che rice­vo­no). Ma che pre­ve­de anche pro­ce­du­re più effi­ca­ci, velo­ci e rispet­to­se dei dirit­ti fon­da­men­ta­li, che rimet­te al cen­tro le per­so­ne e i lega­mi signi­fi­ca­ti­vi che han­no con altri Sta­ti mem­bri, a par­ti­re da quel­li fami­lia­ri. Tut­ta la nostra rifor­ma è sta­ta scrit­ta con l’obiettivo di dare sostan­za a quei prin­ci­pi di soli­da­rie­tà ed equa con­di­vi­sio­ne del­le respon­sa­bi­li­tà sull’asilo che tro­via­mo già nei Trat­ta­ti euro­pei e che a Orban e soda­li ci toc­ca sem­pre ricor­da­re.

Non pos­so dire di esse­re stu­pi­ta dall’atteggiamento leghi­sta, visto che anche in Par­la­men­to han­no diser­ta­to le 22 riu­nio­ni di nego­zia­to e al voto si sono astenuti.

Ma sareb­be del tut­to assur­do (e da un pun­to di vista ita­lia­no inspie­ga­bi­le) che il Gover­no non coglies­se l’opportunità di que­sta lar­ga mag­gio­ran­za al Par­la­men­to euro­peo e non appog­gias­se que­sta pro­po­sta di svol­ta al tavo­lo del Consiglio.

Sal­vi­ni si sie­da a nego­zia­re e abbia il corag­gio di chie­de­re ad Orban di fare la pro­pria par­te sull’accoglienza. Capi­sco sia dif­fi­ci­le, quan­do sino a ieri applau­di­va alla costru­zio­ne di muri, ma il tem­po del­la pro­pa­gan­da è fini­to e oggi ci sbat­te­rà con­tro.

E qui emer­ge tut­ta la con­trad­di­zio­ne dei nuo­vi sovra­ni­sti, che si raf­for­za­no a vicen­da con la reto­ri­ca dell’odio e dei muri, per poi accor­ger­si che quei muri li met­to­no gli uni con­tro gli altri.

Ma a per­der­ci, una vol­ta anco­ra, rischia­no di esse­re pro­prio i più deboli.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a