Forse è sfortuna, più probabilmente superficialità, ma non hanno fatto in tempo a celebrare Roberto Fico compagno e nuovo leader della sinistra che si è prodotto nella sparata contro i giornalisti rei di aver pubblicato il famigerato audio di Casalino. Non proprio una posizione di sinistra. Un po’ come col Papa, anche lui frettolosamente incoronato salvo che poi su famiglia, diritti e così via, ops, tanto di sinistra forse alla fin fine non lo è mica.
Sarebbe meglio smetterla di cercar Papi — ivi compreso quello con la minuscola che ha la residenza ad Arcore — ma poiché la tentazione è irresistibile sarebbe meglio avere almeno una buona ragione, e fortuna vuole che a breve se ne presentino una serie di formidabili, per Roberto Fico.
Se infatti è vero che lui a sinistra si sente a casa, e se è vero che una parte consistente del gruppo parlamentare grillino la pensa come lui e prova disagio per la direzione imposta dall’alleato Salvini e dall’alleato dell’alleato, il Salvini senza felpa noto come Di Maio, avranno presto l’occasione imperdibile di dimostrarlo votando o meglio non votando i provvedimenti di destra che il loro Governo porterà in aula. Come dire, le chiacchiere stanno a zero.
Proprio all’inizio della scorsa legislatura, infatti, Beppe Grillo attaccava Giuseppe Civati definendolo “cane da riporto” del Pd, per le sue posizioni contrarie al partito in cui allora militava e al Governo che esprimeva. Con le stesse motivazioni Alessandro Di Battista aveva detto che Civati “è la mafia”, nientemeno, e con lo stesso senso della misura ci aspettiamo di capire se anche Fico e i suoi sono “cani da riporto” o “la mafia” quando si tratterà di dar seguito alle parole con i fatti, anzi con gli atti, quelli parlamentari.
Premesso che Civati non votò le riforme contro cui si esprimeva e le posizioni del Pd che contraddicevano quanto promesso in campagna elettorale, a partire dalla rielezione di Napolitano in poi, finendo per uscire dal partito per il quale aveva corso da Segretario e aveva preso quattrocentomila voti.
Sinistra è chi sinistra fa, insomma, vedremo se Fico e i pentastellati disagiati sapranno fare altrettanto, e solo dopo di allora sarà possibile, forse, dare patenti. Non prima.