Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Possibile ha presentato una proposta di legge sul salario minimo. In quella proposta, l’introduzione di un salario minimo legale, che riconoscesse ai minimi tabellari un valore legale erga omnes quando questi fossero al di sopra della soglia stabilita, forniva una innovativa interpretazione dello strumento, sino a quel tempo bloccato dal timore di erodere potere contrattuale ai sindacati. Il testo del 2018 è stato riscritto e migliorato in alcuni dispositivi ed è pronto per diventare una proposta di legge di iniziativa popolare.
L’Italia figu­ra tra i Pae­si euro­pei in cui non vige un sala­rio mini­mo per leg­ge ed è sog­get­ta alla dop­pia dina­mi­ca del dum­ping sala­ria­le, sia inter­no che nel peri­me­tro del mer­ca­to uni­co, tan­to che fa regi­stra­re per­cen­tua­li ele­va­te di pover­tà tra i lavo­ra­to­ri (11,8%). Il livel­lo media­no del­le retri­bu­zio­ni ora­rie è di 11,29 euro men­tre il sala­rio medio è pari a 14,29 euro. Cir­ca 1,1 milio­ni di lavo­ra­to­ri han­no una paga ora­ria infe­rio­re al 66% del sala­rio media­no, ossia rice­vo­no media­men­te un sala­rio di 6,65 euro per ogni ora lavorata.

Lo scri­ve Davi­de Sera­fin sul­l’ul­ti­mo nume­ro di Ossi­ge­no, “Scio­pe­ro mini­mo”, inte­ra­men­te dedi­ca­to al lavo­ro. Eppu­re, il dibat­ti­to sul sala­rio mini­mo in Ita­lia è are­na­to. Den­tro e fuo­ri il Parlamento. 

Quan­do que­sta pri­ma­ve­ra abbia­mo lan­cia­to una cam­pa­gna sul sala­rio mini­mo, can­cel­la­to dal PNRR, han­no comin­cia­to ad arri­var­ci testi­mo­nian­ze di lavo­ra­to­ri e lavo­ra­tri­ci che si sono tro­va­te di fron­te a con­di­zio­ni intol­le­ra­bi­li. Altro che “resi­lien­za”. Il lavo­ro si paga. Si paga il giu­sto, si paga quan­to è neces­sa­rio per coin­vol­ge­re l’individuo nel­le sor­ti del­la socie­tà, per la digni­tà e il rispet­to del­la persona.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sindacati. 

Nel cor­so di que­sti tre anni il Comi­ta­to Scien­ti­fi­co di Pos­si­bi­le, coor­di­na­to da Davi­de Sera­fin e insie­me al grup­po tema­ti­co dedi­ca­to al lavo­ro, non ha smes­so di docu­men­tar­si, spe­cie sul­la lun­ga ma ste­ri­le trat­ta­zio­ne par­la­men­ta­re in mate­ria. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

Nei pros­si­mi gior­ni depo­si­te­re­mo il testo e lan­ce­re­mo la rac­col­ta di fir­me neces­sa­ria per pre­sen­ta­re la pro­po­sta, rin­no­va­ta e imple­men­ta­ta. Avre­mo biso­gno di rac­co­glie­re 50.000 fir­me per poter­lo fare, e del­l’a­iu­to di tut­te e tut­ti per rag­giun­ge­re que­sto obiet­ti­vo. Abbia­mo visto come le per­so­ne si mobi­li­ti­no per le cau­se in cui si rico­no­sco­no e per far sen­ti­re la pro­pria voce nel silen­zio dei deci­so­ri poli­ti­ci e cre­dia­mo che que­sta bat­ta­glia, insie­me alle altre che ci han­no visto in pri­ma linea, sia fondamentale. 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.