Come già ricordato da Francesco Ferrante, negli ultimi 3 anni abbiamo perso 720 km quadrati (la superficie di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo!), il 7,3% del nostro territorio. Ciò nonostante, la legge sul consumo di suolo giace nelle aule parlamentari e difficilmente vedrà la luce prima della fine di questa legislatura.
E allora, in controtendenza rispetto alle suggestioni neonazionaliste che ultimamente serpeggiano lungo tutto l’arco costituzionale, perché non immaginare che il suolo venga riconosciuto come bene comune a livello europeo?
Aderiamo perciò con piacere all’appello di #salvailsuolo, e vi invitiamo a fare lo stesso.
Ci associamo a loro nel chiedere che il suolo venga riconosciuto come un patrimonio comune che necessita di protezione a livello europeo, in quanto garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici.
Ci associamo a loro nel chiedere un quadro legislativo che tuteli i suoli europei dall’eccessiva cementificazione, dalla contaminazione, dall’erosione, dalla perdita di materia organica e dalla perdita di biodiversità.
Potete leggere l’appello e firmare la petizione qui.