#Saveyourinternet, no alla riforma della normativa europea sul copyright

Oggi il Par­la­men­to Euro­peo discu­te di un’altra rifor­ma mol­to impor­tan­te, che rischia di ave­re serie riper­cus­sio­ni sul­la vita del cit­ta­di­ni dell’unione. No, non si trat­ta di Dubli­no, que­sta vol­ta, ma del­la rifor­ma del­la nor­ma­ti­va sul copyright.

Si trat­ta di una pro­po­sta di rifor­ma che con­tie­ne alcu­ni ele­men­ti for­te­men­te lesi­vi dei nostri dirit­ti, inse­ri­ti sot­to la pres­sio­ne del­le lob­by del copy­right.

Sul­la base del pre­sup­po­sto (peral­tro non dimo­stra­to) che i deten­to­ri dei dirit­ti non trag­go­no ade­gua­to pro­fit­to dai loro pro­dot­ti a cau­sa dell’eccessiva liber­tà con cui que­sti ven­go­no dif­fu­si sul web, la Com­mis­sio­ne inten­de obbli­ga­re le piat­ta­for­me a fil­tra­re i con­te­nu­ti cari­ca­ti dagli uten­ti ed even­tual­men­te rimuo­ver­li di con­cer­to con i tito­la­ri dei dirit­ti, arri­van­do a impe­dir­ne il cari­ca­men­to stesso.

Già oggi pos­sia­mo vede­re uno scor­cio del tipo di nor­ma­ti­va di cui stia­mo par­lan­do: ave­te mai pro­va­to a fare una diret­ta Face­book da una pagi­na? Vi è capi­ta­to che venis­se bloc­ca­ta e/o rimos­sa? Se sì, è pro­ba­bi­le che sia dovu­to al fat­to che in sot­to­fon­do era pre­sen­te, anche bre­ve­men­te, un bra­no pro­tet­to da copyright.

Come ha ben ricor­da­to Bru­no Saet­ta nel suo con­si­glias­si­mo arti­co­lo su Vali­gia Blu, que­sta nor­ma lede i nostri dirit­ti pub­bli­ci fon­da­men­ta­li:

  • Liber­tà di impre­sa, poi­ché le azien­de che ope­ra­no onli­ne dovran­no fare i con­ti con ulte­rio­ri spe­se per ade­gua­re i pro­pri siste­mi ai nuo­vi obbli­ghi, che com­por­ta­no “fal­si posi­ti­vi” nel­le pro­ce­du­re di iden­ti­fi­ca­zio­ne di con­te­nu­ti in pre­sun­ta vio­la­zio­ne del copyright.
  • Dirit­to alla pri­va­cy, per­ché la diret­ti­va obbli­ga al con­trol­lo gene­ra­liz­za­to dei con­te­nu­ti immes­si dagli uten­ti al fine di rico­no­sce­re qua­li con­te­nu­ti sono in vio­la­zio­ne del copyright.
  • Liber­tà di espres­sio­ne e di infor­ma­zio­ne, in quan­to le azien­de pre­fe­ri­ran­no rimuo­ve­re tut­ti i con­te­nu­ti dub­bi o sem­pli­ce­men­te segna­la­ti da azien­de di gran­di dimen­sio­ni e che comun­que pos­so­no avvia­re azio­ni lega­li, così deter­mi­nan­do un aumen­to espo­nen­zia­le del­le rimo­zio­ni anche solo per non cor­re­re il rischio di dover rispon­de­re di con­te­nu­ti altrui.
  • Pre­sun­zio­ne di inno­cen­za, poi­ché la diret­ti­va non pre­ve­de alcun siste­ma di bilan­cia­men­to e risar­ci­men­to per le rimo­zio­ni avve­nu­te in assen­za di vio­la­zio­ni del copy­right, con­si­de­ran­do tut­ti gli uten­ti dei poten­zia­li vio­la­to­ri del­le leggi.

E, cosa ancor più gra­ve, lo fa per pro­teg­ge­re un dirit­to, quel­lo del copy­right, che è di valo­re e natu­ra cer­ta­men­te infe­rio­re.

Que­sta nor­ma­ti­va sta­bi­li­sce, o avva­lo­ra la tesi, che il dirit­to alla pro­prie­tà intel­let­tua­le è più impor­tan­te dei dirit­ti fon­da­men­ta­li dei cit­ta­di­ni. Cosa che peral­tro va in con­trad­di­zio­ne con le stes­se nor­me euro­pee su pri­va­cy ed e‑commerce, aumen­tan­do ine­vi­ta­bil­men­te la con­fu­sio­ne nel siste­ma che si pro­po­ne­va di sanare.

E inten­dia­mo­ci, non si trat­ta del dirit­to alla pro­te­zio­ne del­la pater­ni­tà di un’opera, ma dei dirit­ti com­mer­cia­li che ne deri­va­no e che l’autore ha cedu­to all’editore o al distributore.

Ed è bene anche ricor­da­re non si trat­ta di un qual­co­sa che riguar­da solo le gran­di colos­si come You­Tu­be e Face­book, ma qua­si la tota­li­tà del­le piat­ta­for­me onli­ne. Con effet­ti poten­zial­men­te grot­te­schi nel­le loro proporzioni.
Chi par­la di mes­sa al ban­do dei meme nel­la UE non ha tor­to. Il fil­trag­gio dei con­te­nu­ti di cui sopra non è cer­to fat­to manual­men­te da ope­ra­to­ri uma­ni, è lega­to a soft­ware ben pre­ci­si, di pro­prie­tà di alcu­ne com­pa­gnie e mol­to costo­si, il che lascia inten­de­re anche che c’è chi gua­da­gne­rà mol­to da una even­tua­le entra­ta in vigo­re di que­sti provvedimenti.
Ma soprat­tut­to, si trat­ta di soft­ware che non sono in gra­do di fare ecce­zio­ni e distin­zio­ni rispet­to all’utilizzo dei con­te­nu­ti, non faran­no dif­fe­ren­za tra con­te­nu­ti ori­gi­na­li, remix, meme, paro­die, satira.

Noi di Pos­si­bi­le ci schie­ria­mo con asso­lu­ta fer­mez­za con­tro que­sta fol­lia e a favo­re del­la liber­tà di Inter­net e dei suoi uten­ti.
È già fin trop­po il con­trol­lo che i gran­di grup­pi mul­ti­na­zio­na­li han­no su ciò che vedia­mo e fac­cia­mo onli­ne, dicia­mo no a una nor­ma che inten­de aumen­ta­re espo­nen­zial­men­te il loro pote­re su di noi, con­fe­ren­do ai deten­to­ri di copy­right per­si­no il dirit­to di censurarci.

#SaveY­ou­rIn­ter­net

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