Oggi in tutto il mondo si celebra la #MarchForScience, una manifestazione globale a sostegno della scienza e del suo ruolo positivo nella nostra società. Ne approfittiamo per pubblicare il contributo che il Professor Guido Silvestri ha inviato da Atlanta alla Costituente delle idee di Possibile.
Credo che la nostra società abbia un bisogno forte di scienza, un bisogno quasi disperato, di una scienza che risolva i nostri problemi pratici, quindi migliorare la salute per sconfiggere le malattie, ma anche combattere l’inquinamento e i cambiamenti climatici che possono danneggiare così gravemente le nostre condizioni di vita.
Credo inoltre che la nostra società abbia bisogno di una scienza che ci aiuti non solo a vivere meglio e più a lungo, ma anche a pensare meglio, a ragionare meglio, a crescere meglio sia come persone che come società, ricordandoci che la scienza ha come scopo pratico il miglioramento delle nostre condizioni di vita, ma anche di darci un metodo di lavoro che è fatto di oggettività, di universalità, di onestà e trasparenza.
Perché la scienza dà dei messaggi che sono gli stessi dappertutto, in qualunque luogo, in qualunque situazione e per qualunque persona. La scienza non ha preconcetti di alcun tipo, nè politici, nè ideologici, nè religiosi, ma solo ipotesi, esperimenti, risultati e teorie. In questo senso abbiamo bisogno di una scienza forte e di una scienza libera.
La libertà della scienza è un concetto ampio e complesso. che sfugge ad alcune forme di controllo che io amo definire “pseudo-etiche” come ad esempio quelle operate da coloro che vogliono sopprimere la sperimentazione sulle cellule staminali, o sugli animali o la ricerca sull’inquinamento ambientale osteggiata dalle grandi lobbies per particolari interessi economici.
E’ molto importante quindi che la nostra società difenda la scienza da questi attacchi che sovente nascono da una sorta di falsa scienza, di pseudo-scienza più o meno ideologizzata che al contrario della scienza vera e propria parte da un’idea, da un risultato finale e fa di tutto con ogni mezzo per arrivare a quel risultato.
Un esempio di queste teorie pseudo-scientifiche è rappresentato da quei gruppi che negano l’utilità dei vaccini, o quelli che affermano che l’Aids non è causato dal virus HIV.
Altri gruppi pseudo-scientifici mettono in discussione i cambiamenti climatici o propagandano cure anch’esse pseudo-scientifiche come l’omeopatia, la cura Di Bella e la cura Stamina e l’Italia è stata sempre storicamente vulnerabile a questi attacchi.
La scienza deve però essere anche libera da strumentalizzazioni politiche di ogni sorta dal momento che la scienza non è nè di destra nè di sinistra, quindi proteggere la libertà della scienza è un tema di importanza fondamentale e dev’essere un tema assolutamente bi-partisan, un tema che tutte le forza politiche dovrebbero far loro. Riguardo a questo mi fa molto piacere la partnership che si è sviluppata tra Possibile e l’associazione Luca Coscioni di cui sono membro del Consiglio generale.
La scienza ha però anche bisogno di supporto e per supporto intendo quindi finanziamenti, perché la scienza richiede fondi, richiede risorse per poter progredire e questo è un supporto che da un punto di vista politico non può che essere trasversale tra le forze politiche, perché la scienza tende a migliorare il benessere di ognuno aldilà delle appartenenze politiche o pratitiche.
Un esempio secondo me molto attinente a questo argomento e il “21st century cure act” che il congresso americano ha approvato nel Dicembre 2016 con il 96% dei voti.
Sedici miliardi di dollari stanziati per le cure contro cancro, alzheimer, morbo di Parkinson, malattie infettive ecc…
Democratici e repubblicani hanno quindi votato insieme questa proposta, cosa rara in questi tempi in cui la politica americana è fortemente polarizzata.
Oltre ai soldi però la scienza ha bisogno di grande supporto morale e culturale che deve venire dalla società nel suo insieme e quindi coinvolgere la scuola, l’università, i mezzi di comunicazione, gli ambienti della cosiddetta cultura umanistica e naturalmente tutte le forze politiche.
Dal punto di vista politica e sociale bisogna sempre ricordare che la scienza è uno strumento fondamentale per difendere i diritti dei più deboli, dei poveri, dei malati, degli anziani, dei disabili e degli immigrati.
La scienza aiuta da sempre i più deboli, questo è un dato di fatto teorico e storico.
Non c’è niente nella storia dell’umanità che ha aiutato i più deboli più della scienza.
La scienza è stata la più grande arma che l’uomo ha inventato per ridurre il dolore e la sofferenza nel nostro pianeta.
In questo senso la scienza ha portato una straordinaria democratizzazione dell’umanità e nel concetto di protezione dei più deboli entrano di buon diritto le tematiche del Fine Vita dal momento che la persona forse più debole in assoluto è la persona che soffre in modo terminale, il malato terminale in punto di morte o il malato che ha una sofferenza che non può essere ridotta e che si concluderà soltanto con il decesso.
In questa tematica estremamente complessa mi piace ricordare come ci sia una grande affinità di posizioni tra Possibile e l’Associazione Coscioni di cui faccio parte.
Sperando che ci sia sempre più un’interazione positiva tra Possibile, un gruppo che seguo con grande interesse e l’Associazione Coscioni sui temi della libertà della scienza, del supporto alla cultura scientifica e anche sui temi del fine vita e di come la scienza può essere usata per ridurre la sofferenza umana in queste situazioni estremamente gravi.
Guido Silvestri
Il Dottor Silvestri è un Georgia Research Alliance Eminent Scholar in Patologia Comparata, è Professore in Patologia e Medicina di Laboratorio alla Emory University School of Medicine, ed è a capo del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia al Yerkes National Primate Research Center.