Scopriamoci: il 10 giugno in piazza per il Roma Pride

Anche quest’anno, il 10 Giugno, Roma si colorerà dei colori dell’arcobaleno. Il claim della campagna mediatica sarà “Scopriamoci”, come individui e come comunità multiforme, mentre i principi di fondo saranno gli stessi di ogni anno: antifascismo, antisessismo e antirazzismo.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1496655740475{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Il pri­mo Pri­de a Roma si è tenu­to nel 1994, 33 anni fa.

Il mio pri­mo Pri­de, sem­pre a Roma, è sta­to inve­ce nel 1999 quan­do mi son tra­sfe­ri­to da Napo­li ed il pros­si­mo sarà il 18esimo.

Seb­be­ne non aves­si anco­ra fat­to coming-out ricor­do che non mi sen­ti­vo per nul­la in dif­fi­col­tà in mez­zo a tut­ti quei ragaz­zi e ragaz­ze, uomi­ni e don­ne, gay, lesbi­che, bisex, trans e tut­ti gli ete­ro­ses­sua­li che ogni anno mar­cia­no insie­me in quel­la mani­fe­sta­zio­ne e da allo­ra, dal 1999, ho man­ca­to una sola data.

Anche quest’anno, il 10 Giu­gno, Roma si colo­re­rà dei colo­ri dell’arcobaleno. Il claim del­la cam­pa­gna media­ti­ca sarà “Sco­pria­mo­ci”, come indi­vi­dui e come comu­ni­tà mul­ti­for­me, men­tre i prin­ci­pi di fon­do saran­no gli stes­si di ogni anno: anti­fa­sci­smo, anti­ses­si­smo e anti­raz­zi­smo. Il Pri­de mani­fe­ste­rà anco­ra per la pie­na lai­ci­tà, per l’autodeterminazione del­le don­ne e di ogni per­so­na. Nel nome dell’uguaglianza chie­de­rà anco­ra che tut­te e tut­ti pos­sa­no sce­glie­re di spo­sar­si e rico­no­sce­re alla nasci­ta i figli nati dal­la cop­pia, cosi come di adot­ta­re pie­na­men­te. E tan­to altro ancora.

Paro­le d’ordine insom­ma, non sem­pli­ci slo­gan per far si che omo­fo­bia, lesbo­fo­bia, bifo­bia e tran­sfo­bia scom­pa­ia­no defi­ni­ti­va­men­te.

Per le vie di Roma ci sarà anco­ra una vol­ta una mol­ti­tu­di­ne di gay, lesbi­che, bisex, per­so­ne trans, inter­ses­sua­li ed ete­ro. Io, in tut­ti i miei Pri­de, mi sono sem­pre accom­pa­gna­to ad ami­ci per lo più ete­ro che, sicu­ra­men­te con­sa­pe­vo­li del suo signi­fi­ca­to, ma anche un po’ curio­si di par­te­ci­pa­re ”live”, sono venu­ti con me e mio “mari­to”. Ed è impor­tan­te che a mani­fe­sta­re ci sia­no anche loro: i nostri ami­ci, i nostri fami­lia­ri, le per­so­ne insom­ma con cui vivia­mo le nostre quo­ti­dia­ni­tà. Quel­le per­so­ne che con­di­vi­do­no le nostre gio­ie, le nostre pre­oc­cu­pa­zio­ni, i nostri dolo­ri, con le qua­li affron­tia­mo tut­ti i discor­si sul­la ric­chez­za del­le diver­si­tà, per­ché cono­scen­do­ci e capen­do­ci si faran­no a loro vol­ta por­ta­vo­ce del nostro esse­re, del nostro vis­su­to, del nostro sentire.

Come mili­tan­te di Pos­si­bi­le pos­so affer­ma­re sen­za remo­re che anche la comu­ni­tà poli­ti­ca a cui ho scel­to di appar­te­ne­re è cosi.

Pos­si­bi­le sin dal­la sua nasci­ta si è con­fi­gu­ra­to come il luo­go dove si è se stes­si nel tota­le rispet­to del­le pecu­lia­ri­tà che ognu­no di noi pre­sen­ta. Non è un caso che tra le paro­le d’ordine di Pos­si­bi­le com­pa­ia­no mol­te del­le paro­le d’ordine di que­sto Pride.

Per que­sto i comi­ta­ti roma­ni di Pos­si­bi­le ade­ri­sco­no con­vin­ti ed uni­ti anche quest’anno al Roma­Pri­de 2017, con­di­vi­den­do appie­no il suo docu­men­to poli­ti­co.

Fabio Iovi­ne, Pos­si­bi­le Roma[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Sul Salva Milano, alla fine, avevamo ragione noi

Pre­ten­dia­mo che Mila­no diven­ti vera­men­te soste­ni­bi­le come le capi­ta­li euro­pee che han­no fat­to un cam­bio di pas­so nel­la gestio­ne del­la cit­tà, inve­sten­do in mobi­li­tà dol­ce, rige­ne­ran­do inte­ri quar­tie­ri, aumen­tan­do le super­fi­ci a ver­de e le zone pedo­na­li rispet­to alla quo­ta di nuo­vo edificato.

Per una pace duratura, o meglio, “perpetua”

Abbia­mo il dove­re mora­le di con­tra­sta­re Putin e Trump e di con­ti­nua­re a met­te­re pres­sio­ne ai lea­der euro­pei per rag­giun­ge­re un accor­do in gra­do di sta­bi­li­re una pace dura­tu­ra. In que­sto con­te­sto è fon­da­men­ta­le apri­re spa­zi di media­zio­ne e ini­zia­re a ridur­re il livel­lo di vio­len­za, nell’attesa di rag­giun­ge­re una solu­zio­ne diplo­ma­ti­ca ade­gua­ta, che veda attor­no al tavo­lo dei nego­zia­ti anche l’Ucraina.

Per­ché la solu­zio­ne si tra­du­ca in una pace dura­tu­ra, o meglio “per­pe­tua”, occor­re ritro­va­re lo slan­cio fede­ra­le degli auto­ri del Mani­fe­sto di Ven­to­te­ne per un’Europa libe­ra e unita.