Scuola, Civati: «Il vero fallimento è il disastro della “Buona scuola”»

Invece di cercare "fallimenti" negli altri e invece di esultare per il fatto che non ci siano firme sufficienti per promuovere il referendum sulla buona scuola, il Pd farebbe meglio a guardare ai propri fallimenti. Basta leggere i giornali o ascoltare i racconti di quanti ogni giorno, alunni e insegnanti, pagano sulla propria pelle il disastro della "buona scuola".

Inve­ce di cer­ca­re “fal­li­men­ti” negli altri e inve­ce di esul­ta­re per il fat­to che non ci sia­no fir­me suf­fi­cien­ti per pro­muo­ve­re il refe­ren­dum sul­la buo­na scuo­la, il Pd fareb­be meglio a guar­da­re ai pro­pri fal­li­men­ti. Basta leg­ge­re i gior­na­li o ascol­ta­re i rac­con­ti di quan­ti ogni gior­no, alun­ni e inse­gnan­ti, paga­no sul­la pro­pria pel­le il disa­stro del­la “buo­na scuo­la”.

Da nord a sud: sia­mo a metà otto­bre e gli isti­tu­ti anco­ra non han­no comin­cia­to l’anno sco­la­sti­co in manie­ra rego­la­re. Addi­rit­tu­ra in alcu­ne scuo­le i diri­gen­ti sco­la­sti­ci han­no dovu­to richia­ma­re in ser­vi­zio i pen­sio­na­ti per fare ordi­ne nel caos scien­ti­fi­co crea­to da que­sta rifor­ma. Non era mai suc­ces­so. Sen­za par­la­re dei disa­gi dovu­ti all’algoritmo che ha man­da­to miglia­ia di inse­gnan­ti vin­ci­to­ri di un con­cor­so in regio­ni che non ave­va­no nem­me­no indi­ca­to nel­la scel­ta del­le cattedre.

Ma di cosa par­la il Pd?

Lo stru­men­to refe­ren­da­rio è com­ples­so e il fat­to che non si sia­no rag­giun­te le fir­me non cer­ti­fi­ca che le per­so­ne sia­no a favo­re di una rifor­ma. D’altra par­te non tut­ti pos­so­no schie­ra­re la Col­di­ret­ti per rac­co­glie­re le fir­me, come han­no fat­to loro con il refe­ren­dum costi­tu­zio­na­le. Tra l’altro par­lia­mo di una leg­ge che non vede­va con­sen­si una­ni­mi nem­me­no nel Pd, tan­to da costrin­ge­re il Gover­no a met­te­re la fidu­cia anche su que­sto prov­ve­di­men­to.

Si chia­ma fal­li­men­to poli­ti­co e sicu­ra­men­te non è il mio.

Giu­sep­pe Civati

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a