[vc_row][vc_column][vc_column_text]Thread: si dice che i Socialdemocratici abbiano vinto in Danimarca perché hanno adottato una linea intransigente sull’immigrazione. Ma cosa ne pensano gli scienziati politici?
Di base, sono tre le strategie che i partiti di centrosinistra possono scegliere (Bale et al. 2010):
? HOLD (tenere una posizione relativamente progressista sull’immigrazione)
? ADOPT (diventare più duri)
? DEFUSE (minimizzare la rilevanza della questione immigrazione)
Ogni strategia ha i suoi rischi:
? HOLD: perdere i voti della classe lavoratrice, che storicamente ha votato i partiti di sinistra?
? ADOPT: perdere i voti (in crescita) degli elettori cosmopoliti con un alto grado di istruzione?
? DEFUSE: rischiare di non sembrare sul pezzo se il tema dell’immigrazione rimane centrale?
In molti paesi europei, inclusa la Danimarca, i partiti social democratici negli ultimi anni sono diventati più duri sui temi dell’immigrazione e dell’identità nazionale.
(Grafico dal capitolo scritto da @kai_arzheimer in questo volume).
Quindi, qual è stato il risultato di questa strategia?
Come mostra l’analisi di Kai Arzheimer, questo cambio di linea NON ha avuto effetti sulla propensione degli elettori della classe lavoratrice a votare per la sinistra piuttosto che per l’estrema destra!
Qui c’è la tavola della regressione statistica, se vi può interessare.
Come conclude @Kai_Arzheimer, “per questa base elettorale, non fa differenza se i Socialdemocratici rimangono fermi sulle loro posizioni tradizionali sull’immigrazione o se provano a renderle più dure.”
Uno svantaggio di questa analisi è che mette a confronto paesi diversi. Questo rende difficile individuare chiaramente cause ed effetti, perché ci sono tanti altri fattori che variano tra i paesi presi in analisi. Se non possiamo tenerli tutti in considerazione, potremmo avere degli errori statistici.
Per rendere meno influenti questi fattori, potremmo guardare alla variabilità in uno stesso paese. Invece di mettere a confronto paesi diversi (che differiscono per molti aspetti), possiamo mettere a confronto regioni diverse dello stesso paese (che sono molto più simili).
Questo è quanto hanno fatto Dahlström e Sundell (2012), usando dati provenienti da 290 città svedesi.
I ricercatori mostrano che dove i partiti anti-immigrazione (gli Sweden Democrats) sono andati bene, i partiti mainstream sembrano rispondere adottando politiche più dure.
(Nota a margine: come hanno fatto gli autori a misurare le posizioni sui migranti a livello municipale? Ovviamente non possiamo usare i programmi nazionali. I ricercatori, quindi, hanno effettuato un’inchiesta su tutti i 13.000 esponenti politici locali svedesi! Con un tasso di risposta del 70%! Estremamente figo.)
Ma gli autori mostrano che questa strategia è una “scommessa perdente”. Perché? Perché dove i partiti mainstream adottano una linea dura sull’immigrazione, i partiti anti-immigrazione prendono ancora più voti!
Dahlström e Sundell sostengono che questo succede perché, spostandosi sulle loro posizioni, i partiti mainstream legittimano i partiti anti-immigrazione. È interessante notare che questo effetto è dato dallo spostarsi a destra soprattutto dei partiti di centrosinistra.
L’idea è che, visto che i partiti di centrosinistra hanno tradizionalmente sempre assunto posizioni più progressiste sull’immigrazione, quando le cambiano fanno diventare i partiti contro i migranti più appetibili per gli elettori.
In sintesi: i partiti di centro sinistra dovrebbero diventare più duri sull’immigrazione?
❌ No! ❌
Questo non arginerà la perdita dei voti della classe lavoratrice (Alzheimer, 2013) e potrebbe persino favorire il successo dei partiti anti-immigrazione, legittimandoli ulteriormente (Dahlström & Sundell, 2012).
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La versione in lingua originale di questo articolo è stato pubblicata in un thread su twitter da Sophie Hill, ricercatrice dell’Università di Oxford.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]