Se vuoi decidere sulla mia vita, prenditi pure la mia malattia

Riceviamo dal nostro iscritto numero 1, Max Fanelli, e molto volentieri pubblichiamo. L'impegno di Possibile non verrà a mancare.

Rice­via­mo dal nostro iscrit­to nume­ro 1, Max Fanel­li, e mol­to volen­tie­ri pub­bli­chia­mo. L’im­pe­gno di Pos­si­bi­le non ver­rà a mancare.

Schermata 2016-05-21 alle 14.56.57“Se vuoi deci­de­re sul­la mia vita, pren­di­ti pure la mia malat­tia” — Così ini­zia­va a dicem­bre 2014 la mia bat­ta­glia, da mala­to di SLA, rima­sto con un occhio solo, per una leg­ge che rego­la­men­ti il fine vita. Un perio­do mol­to deli­ca­to per ogni uomo, ma che, nel caso sfor­tu­na­to doves­se esse­re anti­ci­pa­ta per una pato­lo­gia incu­ra­bi­le e mor­ta­le, vede il mala­to per­de­re ogni dirit­to sul­la pro­pria vita, dive­ni­re ostag­gio di pro­ce­du­re medi­che e cure pal­lia­ti­ve dere­go­la­men­ta­te, dive­ni­re schia­vo di mac­chi­na­ri per respi­ra­re e man­gia­re, fino a sen­tir­si sepol­to vivo den­tro il suo cor­po.

Il 13 gen­na­io, final­men­te il Par­la­men­to ha calen­da­riz­za­to la leg­ge sul fine vita, erro­nea­men­te chia­ma­ta con un ter­mi­ne ridut­ti­vo e devian­te, euta­na­sia.

Ma sap­pia­mo che il dia­vo­lo si nascon­de nei det­ta­gli.

Magi­ca­men­te si sono crea­te due com­mis­sio­ni, una pres­so gli Affa­ri socia­li, per pre­pa­ra­re una pro­po­sta di leg­ge sul DAT, ovve­ro il testa­men­to bio­lo­gi­co, l’al­tra pres­so la Com­mis­sio­ne Giu­sti­zia per pre­pa­rar­la sul­l’euta­na­sia lega­le.

Quel­la sul testa­men­to bio­lo­gi­co sta pro­ce­den­do nono­stan­te l’op­po­si­zio­ne di una par­te cat­to­li­co-radi­ca­le. Ci sono sta­ti 12 incon­tri anche con medi­ci, filo­so­fi e pro­fes­so­ri, tut­ti spe­cia­li­sti, in per­fet­to accor­do con quan­to pre­vi­sto dal­la Costi­tu­zio­ne riguar­do l’autodeterminazione dell’uomo: art.32 “La Repub­bli­ca tute­la la salu­te come fon­da­men­ta­le dirit­to del­l’in­di­vi­duo e inte­res­se del­la col­let­ti­vi­tà, e garan­ti­sce cure gra­tui­te agli indi­gen­ti. Nes­su­no può esse­re obbli­ga­to a un deter­mi­na­to trat­ta­men­to sani­ta­rio se non per dispo­si­zio­ne di leg­ge. La leg­ge non può in nes­sun caso vio­la­re i limi­ti impo­sti dal rispet­to del­la persona.

L’al­tra Com­mis­sio­ne sul­l’eu­ta­na­sia, dopo il pri­mo incon­tro del 5 mar­zo, si é vola­ti­liz­za­ta.

Si può dedur­re, e sap­pia­mo, che l’opposizione con­ser­va­tri­ce sta otte­nen­do la meglio, nono­stan­te sia la comu­ni­tà scien­ti­fi­ca che la mag­gio­ran­za del Popo­lo con mol­tis­si­mi poli­ti­ci e asso­cia­zio­ni richie­da­no che ven­ga approvata.

Ora, a tito­lo pura­men­te espli­ca­ti­vo, descri­vo sin­te­ti­ca­men­te il mio sta­to: la SLA ha distrut­to tut­ti i miei ner­vi moto­ri, del­la respi­ra­zio­ne e deglu­ti­zio­ne, e que­sto si vede. Poi ha bloc­ca­to la musco­la­tu­ra neces­sa­ria alla dige­stio­ne ed ai biso­gni cor­po­ra­li, uni­to a due resi­sten­ti pia­ghe da decu­bi­to. Da una set­ti­ma­na inol­tre una nuo­va pato­lo­gia ner­vo­sa ha tra­sfor­ma­to il mio cor­po in un bra­cie­re arden­te. Ecco quin­di come l’in­dif­fe­ren­za, il pres­sap­po­chi­smo e l’ar­re­tra­tez­za cul­tu­ra­le, abban­do­na noi mala­ti ter­mi­na­li, a mori­re tra atro­ci sof­fe­ren­ze come nel­le più atro­ci tor­tu­re, pur­ché sia a nor­ma di legge.

Mi chie­do qua­le sia il valo­re del­la giu­sti­zia socia­le che i nostri legi­sla­to­ri riser­va­no al popo­lo ita­lia­no.

Dott. Mas­si­mo ‘Max’ Fanelli

Seni­gal­lia; 21 mag­gio 2016

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