“Di fronte a una violazione dei diritti umani e del buonsenso, tanto citato dal ministro dell’Interno, ho deciso di andare a Lampedusa per chiedere lo sbarco dei migranti presenti sulla Sea Watch e per manifestare tutta la mia vicinanza alle persone presenti sulla nave. Perché, ricordo, parliamo di persone non di numeri. E sia chiaro: non deve esserci alcuna ‘rappresaglia’ contro la comandante della nave, che sarebbe colpevole di voler salvare delle vite umane. Spero che le altre forze politiche vogliano unirsi a Possibile in questo gesto di vicinanza alle persone si impegnano per fini umanitari. Ma che, per assurdo, vengono trattate come criminali”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, annunciando il suo viaggio a Lampedusa.
“Lo abbiamo già denunciato in più occasioni — aggiunge Brignone — che le politiche di Salvini, sempre più capo del governo, stanno producendo disastri su tutti fronti. Bisogna fermare questo scempio in ogni modo e serve un’opposizione intransigente al cosiddetto decreto Sicurezza bis. Per questo è necessaria la presenza a Lampedusa”.