Sette candidati, in difesa della risoluzione Estrela

Nel dicembre 2013 il Parlamento Europeo ha affossato la risoluzione Estrela sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi, anche grazie all’astensione di sette parlamentari del Partito Democratico. E’ necessario che l’Europa torni a lavorare su questi temi nello spirito di Estrela, e che il Partito Democratico contribuisca, in Italia e su tutto il territorio Ue, alla costruzione di una cultura autenticamente antiabortista, fondata sulla coscienza di sé e sul riconoscimento dell’autodeterminazione, oltre che su adeguate politiche sociali. Aderiscono all’appello i candidati alle elezioni europee 2014: Ilaria Bonaccorsi, Renata Briano, Elena Gentile, Andrea Pradi, Elly Schlein, Paolo Sinigaglia, Daniele Viotti.

Non dovreb­be esser­ci dub­bio sul fat­to — ma a quan­to pare è neces­sa­rio riba­dir­lo — che l’aborto sia uno scac­co nel­la vita di una don­na. “Don­na abor­ti­sta” è un ossi­mo­ro, per­ché nes­su­na don­na vor­reb­be mai abor­ti­re. Non esi­sto­no don­ne abor­ti­ste: ci sono don­ne che han­no abor­ti­to, e tut­te le altre che han­no lot­ta­to per­ché ciò avve­nis­se in con­di­zio­ni di sicu­rez­za, difen­den­do la leg­ge 194 che rego­la l’interruzione di gra­vi­dan­za nel nostro Paese.

Spe­ra­re che le don­ne tor­ni­no a mori­re di abor­to, auspi­can­do l’a­bro­ga­zio­ne del­la 194 o abro­gan­do­la di fat­to come sta avve­nen­do a cau­sa di una non-appli­ca­zio­ne del­la leg­ge pro­dot­ta da un’obiezione di coscien­za che supe­ra il 70 per cen­to, con pun­te fino all’85 per cen­to al Sud, non cer­to è una buo­na stra­te­gia pro-life. A cau­sa di que­sta mas­sic­cia obie­zio­ne, stig­ma­tiz­za­ta da una recen­te sen­ten­za del Con­si­glio d’Europa, si sta tor­nan­do al turi­smo abor­ti­vo e alla clan­de­sti­ni­tà.

Ridur­re il dan­no: è que­sto il com­pi­to prin­ci­pe del­la poli­ti­ca. Su que­sto fron­te vuo­le dire lavo­ra­re alla costru­zio­ne di una vera cul­tu­ra anti­a­bor­ti­sta. Per­ché veri “abor­ti­sti” sono tut­ti colo­ro con­tri­bui­sca­no a qua­lun­que tito­lo alla crea­zio­ne di con­di­zio­ni sfa­vo­re­vo­li alla mater­ni­tà.

Quei dato­ri di lavo­ro che costrin­go­no le gio­va­ni don­ne a fir­ma­re all’at­to del­l’as­sun­zio­ne dimis­sio­ni in bian­co o che le con­dan­na­no al pre­ca­ria­to permanente.

Le ban­che che non con­ce­do­no mutui per l’ac­qui­sto del­la pri­ma casa, impe­den­do a mol­te gio­va­ni cop­pie di costrui­re un pro­prio nido.

La poli­ti­ca che non inve­ste nel wel­fa­re e nei ser­vi­zi, abban­do­nan­do le gio­va­ni madri al loro desti­no, che non met­te in atto vere poli­ti­che per il soste­gno fami­lia­re: sia­mo il fana­li­no di coda in Euro­pa- e che non ragio­na su una dis-orga­niz­za­zio­ne del lavo­ro che con­sen­ta di avvi­ci­na­re tem­pi di lavo­ro e tem­pi di vita.

Nel­la gran par­te dei casi, le don­ne abor­ti­sco­no per­ché costret­te da con­di­zio­ni mate­ria­li inag­gi­ra­bi­li.

Veri abor­ti­sti sono que­gli uomi­ni che non con­di­vi­do­no i pesi del­la vita fami­lia­re o peg­gio che non si assu­mo­no la loro respon­sa­bi­li­tà con­trac­cet­ti­va e lascia­no la don­na sola con la sua gra­vi­dan­za, “tan­to c’è l’aborto”.

Veri abor­ti­sti sono anche colo­ro che si oppon­go­no a una cre­sci­ta del­la con­sa­pe­vo­lez­za ripro­dut­ti­va. Nel dicem­bre 2013 il Par­la­men­to Euro­peo ha affos­sa­to la riso­lu­zio­ne Estre­la sul­la salu­te e i dirit­ti ses­sua­li e ripro­dut­ti­vi (Sexual and Repro­duc­ti­ve Health and Right), che chie­de­va all’Europa, pur rico­no­scen­do la com­pe­ten­za del­le legi­sla­zio­ni nazio­na­li, di garan­ti­re ugua­glian­za di tali dirit­ti nel suo ter­ri­to­rio, denun­cian­do le dif­fe­ren­ze pre­sen­ti in tema di salu­te ripro­dut­ti­va, con­trac­ce­zio­ne, edu­ca­zio­ne ses­sua­le, inter­ru­zio­ne di gra­vi­dan­za. La riso­lu­zio­ne chie­de­va anche che la salu­te ripro­dut­ti­va diven­tas­se par­te inte­gran­te del­le poli­ti­che per la salu­te dell’Europa, affer­man­do che «il dirit­to a un’educazione ses­sua­le com­ple­ta è un dirit­to uma­no». Pur­trop­po la riso­lu­zio­ne è sta­ta affos­sa­ta anche gra­zie all’astensione di set­te par­la­men­ta­ri del Par­ti­to Demo­cra­ti­co.

E’ neces­sa­rio che l’Europa tor­ni a lavo­ra­re su que­sti temi nel­lo spi­ri­to di Estre­la, e che il Par­ti­to Demo­cra­ti­co con­tri­bui­sca, in Ita­lia e su tut­to il ter­ri­to­rio Ue, alla costru­zio­ne di una cul­tu­ra auten­ti­ca­men­te anti­a­bor­ti­sta, fon­da­ta sul­la coscien­za di sé e sul rico­no­sci­men­to dell’autodeterminazione, oltre che su ade­gua­te poli­ti­che sociali.

Ade­ri­sco­no all’appello i can­di­da­ti alle ele­zio­ni euro­pee 2014: Ila­ria Bonac­cor­si, Rena­ta Bria­no, Ele­na Gen­ti­le, Andrea Pra­di, Elly Schlein, Pao­lo Sini­ga­glia, Danie­le Viot­ti.

Candidati Europee

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