Sì ai vaccini, un decreto insufficiente e negligente

Votia­mo oggi in quest’aula un prov­ve­di­men­to di cui nel Pae­se si discu­te da mesi.
Se ne discu­te in TV, per le stra­de, nei bar, nel­le scuo­le, sui social, negli ospe­da­li, anche nei taxi.
Se ne è par­la­to ovun­que tran­ne che in quest’Aula.

Un prov­ve­di­men­to così impor­tan­te, così sen­ti­to, così inci­si­vo nel­la vita del Pae­se, è sta­to sot­trat­to al dibat­ti­to in que­sto ramo del Par­la­men­to e ci tro­via­mo oggi a espri­me­re fret­to­lo­sa­men­te un SI o un NO su un prov­ve­di­men­to blindato.
Cer­ta­men­te miglio­ra­to dal dibat­ti­to in Sena­to e che pote­va esse­re cer­ta­men­te per­fe­zio­na­to alla Came­ra, come per altro demo­cra­zia suggerirebbe.

Da mesi assi­stia­mo atto­ni­ti a un dibat­ti­to che è diven­ta­to un ring tra Si vax e No vax. Un tema cos’ fon­da­men­ta­le è usci­to dal suo natu­ra­le alveo, quel­lo del dibat­ti­to medi­co-scien­ti­fi­co, per diven­ta­re ter­re­no di scon­tro e pro­pa­gan­da elet­to­ra­le, in un eter­no spec­chio rifles­so tra PD e M5S.
Ci pre­oc­cu­pa, ci pre­oc­cu­pa mol­to, il livel­lo di scon­tro rag­giun­to, ma soprat­tut­to ci pre­oc­cu­pa la (non) cul­tu­ra anti­scien­ti­fi­ca che si sta dif­fon­den­do in que­sto Pae­se. E in que­sto non si può non intra­ve­der­ne un fal­li­men­to del­lo Stato

Se ci tro­via­mo a dover impor­re l’assunzione di vac­ci­ni, cosa che dovreb­be esse­re desi­de­rio di ogni geni­to­re, è per­ché lo Sta­to ha fallito.

Ha fal­li­to minan­do il rap­por­to di fidu­cia con i cit­ta­di­ni dan­do adi­to al sospet­to che le sue azio­ni venis­se­ro influen­za­te da lob­bies e multinazionali.
Ha fal­li­to nel pri­va­re i cit­ta­di­ni di un dirit­to altret­tan­to cru­cia­le come quel­lo alla cul­tu­ra scien­ti­fi­ca e sani­ta­ria.
Ha fal­li­to pun­tan­do a quel len­to ma ine­so­ra­bi­le sman­tel­la­men­to del Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le.
Ha fal­li­to nel­lo schiac­cia­re sem­pre più i pro­fes­sio­ni­sti sani­ta­ri sot­to valan­ghe di buro­cra­zia e tagli eco­no­mi­ci e di per­so­na­le, andan­do a mina­re non solo la qua­li­tà del nostro SSN, ma anche uno degli ele­men­ti che stan­no alla base del suo cor­ret­to fun­zio­na­men­to: il deli­ca­tis­si­mo e impor­tan­tis­si­mo rap­por­to tra medi­co e pazien­te.

Da tut­ti que­sti fal­li­men­ti la mag­gio­ran­za non ha sapu­to né ha volu­to disco­star­si pro­se­guen­do in un sol­co sem­pre più gra­ve e que­sto decre­to si insi­nua esat­ta­men­te in quel solco.

Non pos­sia­mo non segna­la­re che si affron­ta male e trop­po timi­da­men­te quan­to sug­ge­ri­to dall’OMS, che inter­ve­nen­do sul tema dei vac­ci­ni nel nostro Pae­se si è rac­co­man­da­ta di inter­ve­ni­re con deci­sio­ne in tema di ter­zie­tà degli orga­ni­smi di con­trol­lo e di un’effi­ca­ce cam­pa­gna di comu­ni­ca­zio­ne, ma in que­sto decre­to man­ca chia­ra­men­te la volon­tà di inve­sti­re con deci­sio­ne in que­sto campo.

E qua venia­mo al cuo­re del pro­ble­ma: il Gover­no pro­po­ne di inter­ve­ni­re in manie­ra così for­te per ripri­sti­na­re una coper­tu­ra vac­ci­na­le otti­ma­le, ma non inten­de spen­de­re un euro per far­lo.

La giu­stis­si­ma e fon­da­men­ta­le intro­du­zio­ne del­la gra­tui­tà dei vac­ci­ni sia obbli­ga­to­ri che con­si­glia­ti com­por­te­rà impe­gni di spe­sa impor­tan­ti. Ma saran­no le Regio­ni a dover­se­ne far cari­co, le stes­se regio­ni, che chiu­do­no ospe­da­li, repar­ti e ser­vi­zi per man­can­za di fon­di e tagli ai tra­sfe­ri­men­ti sem­pre più con­si­sten­ti. E saran­no costret­ti a far­lo peg­gio­ran­do ulte­rior­men­te la qua­li­tà dei ser­vi­zi.

Qua­le Serie­tà, qua­le rigo­re, se non scien­ti­fi­co, alme­no logi­co di que­sta scelta?

Così come non c’è sta­ta né serie­tà né rigo­re scien­ti­fi­co nel mer­can­teg­gia­men­to sul nume­ro dei vac­ci­ni da ren­de­re obbligatori.

E non pos­sia­mo non denun­cia­re che que­sto prov­ve­di­men­to intro­du­ce l’inquietante pos­si­bi­li­tà per le fami­glie più abbien­ti di deci­de­re di pre­fe­ri­re di paga­re una mul­ta che vac­ci­na­re i pro­pri figli, crean­do una sor­ta di liber­tà di scel­ta basa­ta sul cen­so che non pos­sia­mo in alcun modo condividere.

Rite­nia­mo che il dirit­to alla salu­te del sin­go­lo, così come l’interesse del­la comu­ni­tà, sia­no da garan­ti­re sopra ogni cosa, ma sono trop­pi e trop­po impor­tan­ti gli aspet­ti che que­sto prov­ve­di­men­to affron­ta in manie­ra insuf­fi­cien­te o negli­gen­te.

E poi­ché è sta­to sot­trat­to al dibat­ti­to par­la­men­ta­re la pos­si­bi­li­tà di affron­ta­re e pro­por­re le neces­sa­rie modi­fi­che, il grup­po di Sini­stra Ita­lia­na — Pos­si­bi­le non può che dichia­ra­re la sua asten­sio­ne a que­sto provvedimento.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a