Dopo la strategia della stretta ai salvataggi delle ONG e quella di assegnare porti lontani ai salvataggi che invece si riescono ad effettuare, emerge un’ulteriore strategia del nostro paese per gestire i flussi migratori: le riammissioni informali.
Sul fronte nordico, quello della rotta balcanica, a novembre il governo ha riattivato le riammissioni “informali” tra Italia e Slovenia. Queste riammissioni avvengono sulla base di un accordo bilaterale tra Italia e Slovenia stipulato nel 1996 per tutt’altre ragioni e soprattutto prima della cosiddetta crisi migratoria.
Piantedosi ci tiene ad informarci che quello delle riammissioni sia uno strumento legittimo e che sia doveroso riattivarlo e rafforzarlo. Evidentemente al Viminale si sono un pò confusi. Sono confusi perché i respingimenti non sono mai cessati. E sono confusi visto che il 13 ottobre 2021 l’esecutivo aveva concordato l’illegittimità delle riammissioni informali. Se da un lato c’è la consapevolezza della fallacia della riammissione, dall’altro permane l’intenzione di metterle in pratica.
Le riammissioni ‘informali’ prevedono che lo straniero sprovvisto di regolari documenti venga consegnato alle autorità di frontiera del Paese vicino, in questo caso la Slovenia, senza una procedura formale. Una riammissione informale è di fatto un respingimento, una pratica illegale. Il Ministro può anche usare il termine riammissione ma sempre di respingimento stiamo parlando.
In secondo luogo, nessuna riammissione può essere “informale” in uno Stato di Diritto. Ogni azione di qualsiasi pubblica amministrazione, soprattutto se di mezzo vi sono i diritti fondamentali, deve consistere in un provvedimento scritto, motivato e notificato all’interessato in una lingua comprensibile. Inoltre, la persona deve poter avere il diritto, sancito dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, di contestare la decisione in sede giudiziaria. Anche nel caso dovesse subentrare il regolamento di Dublino le forze dell’ordine di frontiera devono- non possono ma devono- notificare le autorità di competenza nazionale e in ogni caso deve essere seguito l’iter di cui sopra.
Infine, è bene ricordare che l’accordo bilaterale tra Slovenia e Italia non sia stato ratificato dal nostro parlamento.
C’è un’altro accordo bilaterale non ratificato sulle riammissioni informali, questa volta tra Italia e Grecia. Nel 2014 la Corte Europea dei diritti dell’uomo aveva condannato l’Italia per questa pratica illegale. Tuttavia, le prove portate avanti da un’inchiesta congiunta di diverse testate giornalistiche dimostrano come in realtà i respingimenti illegali non siano mai cessati. E le modalità sono terrificanti. I migranti- bambini inclusi- sono rinchiusi e incatenati nelle viscere di traghetti in attesa di essere respinti. O informalmente riammessi. È tutto un po’ informale.
Diventa informale anche la questione dei diritti. Non solo il diritto di chiedere asilo ma si viola tutto ciò che è previsto dalla convenzione contro la tortura e comportamenti disumani e degradanti. Si violano anche norme europee. Infatti, la normativa europea prevede la formalizzazione delle domande alla frontiera interna. Ne deriva che lo straniero che richiede protezione internazionale alla frontiera non sia affatto irregolare ma avanzi una richiesta prevista da un diritto cardinale e inalienabile e solo una volta terminata la procedura d’asilo il migrante diventa sprovvisto di documenti.
In questo scenario, l’Unione Europea è un’unione di indifferenza e tace. Il contesto europeo fa ancora troppo poco per prevenire la vergogna della gestione dei flussi migratori. In questo vuoto di parole e azioni si permette una politica migratoria che è a tutti gli effetti una politica di respingimenti illegali. Insomma la riammissione non sono è uno strumento che va rafforzato ma vanno messe in atto una serie di garanzie perché non venga mai più usata così come occorre pensare ad un ente indipendente che monitori le forze dell’ordine di frontiera perchè non respingano le persone ed adempiano agli obblighi internazionali, nazionali ed europei.
Accoglienza Possibile