Siamo quelli dello 0,005%

Ho let­to con inte­res­se il libro di Yanis Varou­fa­kis e Loren­zo Mar­si­li appe­na usci­to per i tipi di Laterza.

Incro­cia mol­te que­stio­ni che in que­sti ulti­mi anni abbia­mo cer­ca­to di descri­ve­re con Pos­si­bi­le: una for­za imme­dia­ta­men­te sovra­na­zio­na­le, anzi, trans­na­zio­na­le.

Un sog­get­to ine­vi­ta­bil­men­te plu­ra­le e però coor­di­na­to non in modo astrat­to ma in fun­zio­ne di bat­ta­glie pre­ci­se, chia­re, rico­no­sci­bi­li.

Un pro­get­to che non sia solo una costru­zio­ne di Lego (anche con l’a­po­stro­fo), ovve­ro che non giu­stap­pon­ga ‘pez­zi’ diver­si ma che pro­vi a dare una fisio­no­mia a que­stio­ni essen­zia­li come quel­le del­la demo­cra­tiz­za­zio­ne del­la Ue e di alcu­ne que­stio­ni che non sono più rin­via­bi­li, sot­to il pro­fi­lo socia­le ed eco­no­mi­co: sia­mo già ai tem­pi sup­ple­men­ta­ri, anzi, per dir­la con un calem­bour, ai cal­ci di rigo­re.

Non un pia­no di exit, insom­ma, ma l’ul­ti­mo ten­ta­ti­vo di voi­ce, per sal­va­re l’Eu­ro­pa da se stes­sa e da quel simu­la­cro che è diventata.

Non è la pri­ma vol­ta che dia­lo­ghia­mo con Diem25, nel­la con­vin­zio­ne che par­ti­ti e movi­men­ti deb­ba­no con­fron­tar­si nel rispet­to reci­pro­co e che l’er­ro­re più gran­de sareb­be quel­lo di non rico­no­sce­re che qual­cu­no sui temi che Varou­fa­kis sol­le­ci­ta si è già mos­so: a livel­lo euro­peo (pen­so ad alcu­ne que­stio­ni poste dai Ver­di, soprat­tut­to sul model­lo di svi­lup­po e sul­l’in­di­riz­zo da dare agli inve­sti­men­ti euro­pei, per una vera tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca) e a livel­lo nazionale.

Sono le «disper­se vir­tù» di cui abbia­mo par­la­to altre vol­te che dob­bia­mo esse­re capa­ci di col­le­ga­re tra loro, facen­do­le dia­lo­ga­re, armo­niz­zan­do­le in un mani­fe­sto poli­ti­co capa­ce di sfi­da­re il siste­ma poli­ti­co europeo.

Per que­sta ragio­ne è una sfi­da appas­sio­nan­te quel­la che ci pro­po­ne e di cui discu­te­re­mo saba­to a Roma.

Sic­co­me però le cose si cam­bia­no cam­bian­do­le, pro­pon­go subi­to una sfi­da da affron­ta­re insie­me: quel­la di far cre­sce­re in tut­ti i Pae­si euro­pei, attra­ver­so una Ice (una ini­zia­ti­va dei cit­ta­di­ni euro­pei) o con altri stru­men­ti che si pos­so­no indi­vi­dua­re, una richie­sta urgen­te per­ché si affron­ti la que­stio­ne del­la tas­sa­zio­ne del­le mul­ti­na­zio­na­li. Di quel­lo 0,005% che ha paga­to Apple in Irlan­da. Di cui Varou­fa­kis e Mar­si­li discu­to­no nel loro testo. Mul­ti­na­zio­na­li elu­si­ve, dop­pi irlan­de­si e pani­ni olan­de­si, o por­ti fran­chi e para­di­si lus­sem­bur­ghe­si, in pie­na Ue.

Ecco, sareb­be bel­lo se saba­to uscis­si­mo da quel­la sala con que­sta pro­po­sta. E ci mobi­li­tas­si­mo subi­to. Anche per incal­za­re le fami­glie poli­ti­che euro­pee e quel­l’e­sta­blish­ment che sem­bra sen­tir­ci pochissimo.

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