“La vicenda dell’Aquila è l’esempio perfetto dell’Unione europea che non vogliamo, quella lontana anni luce dalle esigenze dei cittadini europei. E che quindi va ripensata. La restituzione delle ‘tasse sospese’ agli imprenditori per il terremoto non è accettabile, perché non è immaginabile la misura sia gelidamente valutata come aiuto di Stato. Il danno derivante alle imprese sarebbe troppo pesante in un tessuto economico già molto provato”. Lo dichiara l’esponente di Possibile, Beatrice Brignone, sulla richiesta della Commissione europea, che ha causato l’invio di 350 cartelle esattoriali agli imprenditori aquilani.
“Una beffa che peraltro arriva — aggiunge Brignone — poche ore prima dell’anniversario del sisma che ha flagellato la città. Un doppio errore: sia nella modalità di azione che nella tempistica. Possibile darà tutto il sostegno alle persone danneggiate nel caso specifico da questa decisione, accrescendo, più in generale, la convinzione di dover ripensare all’Unione europea. Perché così com’è rischia solo di alimentare estremismi e derive anti-Europa”.