Il sistema di accoglienza emergenziale è un favore alla criminalità organizzata

Il tratto comune di questi veri e propri scandali nazionali è la gestione straordinaria, nelle mani delle prefetture, di centri di grandissime dimensioni: circa 1.300 persone a Crotone, oltre 3.000 a Mineo. Numeri che fanno soldi

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1495115202442{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]«Il clas­si­co ban­do su misu­ra, costrui­to per esclu­de­re la con­cor­ren­za: man­ca­va sol­tan­to che indi­cas­se­ro anche il nome del vin­ci­to­re». Uti­liz­za que­ste paro­le Raf­fae­le Can­to­ne, a capo del­l’au­to­ri­tà nazio­na­le anti­cor­ru­zio­ne, per defi­ni­re il ban­do che ha por­ta­to all’ag­giu­di­ca­zio­ne del­la gestio­ne del Cen­tro di acco­glien­za per richie­den­ti asi­lo (Cara) di Mineo, in pro­vin­cia di Cata­nia. L’in­da­gi­ne avvia­ta dal­la pro­cu­ra di Cata­nia ha por­ta­to alla richie­sta di rin­vio a giu­di­zio per sedi­ci per­so­ne, tra i qua­li Luca Ode­vai­ne, in qua­li­tà di pre­si­den­te la com­mis­sio­ne aggiu­di­ca­tri­ce, e il sin­da­co di Mineo, Anna Aloi­si, men­tre «il sot­to­se­gre­ta­rio alle Poli­ti­che agri­co­le Giu­sep­pe Casti­glio­ne (NCD, n.d.a.), inda­ga­to in qua­li­tà di allo­ra sog­get­to attua­to­re del Cen­tro acco­glien­za richie­den­ti asi­lo più gran­de d’Eu­ro­pa […] ha chie­sto e otte­nu­to il giu­di­zio imme­dia­to». Paral­le­la­men­te, gra­zie al lavo­ro del­la Pro­cu­ra di Cal­ta­gi­ro­ne, è ini­zia­to in que­ste ore un pro­ces­so che ha come epi­cen­tro lo stes­so Cara di Mineo, «su una pre­sun­ta ‘Cam­pa­gna acqui­sti’ per soste­ne­re la mag­gio­ran­za con­si­lia­re al Comu­ne di Mineo, in cam­bio di posti di lavo­ro o di un assessorato».

Inda­gi­ni che sem­bra­no deli­nea­re un intrec­cio di dena­ri pub­bli­ci uti­liz­za­ti per fini pri­va­ti, con­trol­lo del ter­ri­to­rio e del voto, e quin­di dina­mi­che di pote­re. Trian­go­la­zio­ni non dis­si­mi­li da quel­le emer­se in que­sti gior­ni dal­l’inchie­sta che ha tra­vol­to il Cara di Cro­to­ne, del­la qua­le Can­to­ne ha par­la­to come «solo uno dei casi in cui è docu­men­ta­ta la pre­sen­za di orga­niz­za­zio­ni cri­mi­na­li ed è un qual­co­sa per sua natu­ra desti­na­to a ripe­ter­si».

Il trat­to comu­ne di que­sti veri e pro­pri scan­da­li nazio­na­li è la gestio­ne straor­di­na­ria, nel­le mani del­le pre­fet­tu­re, di cen­tri di gran­dis­si­me dimen­sio­ni: cir­ca 1.300 per­so­ne a Cro­to­ne, oltre 3.000 a Mineo. Nume­ri che fan­no sol­di,  se pen­sia­mo che le cifre del­l’ul­ti­mo ban­do per la gestio­ne del Cara di Cro­to­ne sono pari a 35 euro al gior­no a ospi­te. Il con­to è pre­sto fat­to: 16 milio­ni di euro all’an­no. Mas­se ingen­ti di dena­ro che atti­ra­no mol­to, e atti­ra­no anco­ra di più se i requi­si­ti di acces­so per la gestio­ne dei cen­tri si dimo­stra­no esse­re non suf­fi­cien­te­men­te selet­ti­vi, come rile­va­to anche da Can­to­ne: «ci sono rischi di pato­lo­gie che con gli enti del ter­zo set­to­re non han­no nul­la a che fare. I due pro­ble­mi fon­da­men­ta­li sono la strut­tu­ra del ban­do, e secon­do l’as­sen­za rea­le mec­ca­ni­smi di con­trol­lo visto che i paga­men­ti ven­go­no fat­ti su base migran­ti ospitati».

Le dina­mi­che sono sem­pre le stes­se e, pur­trop­po, pos­sia­mo benis­si­mo imma­gi­na­re che Mineo e Cro­to­ne non saran­no gli ulti­mi del­la lista, dato che la gestio­ne emer­gen­zia­le va ben oltre l’u­ni­ver­so dei Cara (Roma, 900 posti — Fog­gia, 1.400 posti — Bari, 1.600 posti: un tota­le di alme­no 8.000 posti), espan­den­do­si ai cosid­det­ti Cen­tri di acco­glien­za straor­di­na­ria (Cas) che copro­no qua­si 140mila posti, e che sono impos­si­bi­li da moni­to­ra­re, essen­do anche que­sti di gestio­ne pre­fet­ti­zia e varian­do tra cen­tri di pic­co­la acco­glien­za e cen­tri di dimen­sio­ni mol­to supe­rio­ri: far­ne un cen­si­men­to è pra­ti­ca­men­te impossibile.

Quel che sap­pia­mo di cer­to è che i pro­ble­mi sono (alme­no) due: i cen­tri di medie, gran­di, gran­dis­si­me dimen­sio­ni e la gestio­ne emer­gen­zia­le. Que­sti due fat­to­ri da un lato favo­ri­sco­no l’in­te­res­sa­men­to di enti che non han­no inte­res­se a for­ni­re ser­vi­zi di qua­li­tà ma a inta­sca­re par­te dei 30/35 euro che per­ce­pi­sco­no al gior­no per cia­scun migran­te e, dal­l’al­tro lato, la scar­sa “resa” di que­sti cen­tri in ter­mi­ni di inclu­sio­ne socia­le dei migran­ti: quan­ti casi potrem­mo docu­men­ta­re di per­so­ne rima­ste dodi­ci mesi in un Cas e che non sono in gra­do di pro­nun­cia­re due paro­le in italiano?

For­tu­na­ta­men­te esi­ste un siste­ma che, con tut­ti i suoi limi­ti, cer­ca di por­si oltre que­ste cri­ti­ci­tà. Si chia­ma Siste­ma pro­te­zio­ne richie­den­ti asi­lo e rifu­gia­ti (Sprar) e si basa sui prin­ci­pi del­l’acco­glien­za dif­fu­sa (sia a livel­lo nazio­na­le che in ter­mi­ni di pic­co­le strut­tu­re), su ban­di mol­to più selet­ti­vi e su una ren­di­con­ta­zio­ne asso­lu­ta­men­te pun­tua­le. Inu­ti­le dir­lo, lo Sprar non fa gola a chi vuo­le fare busi­ness. Chi vuo­le fare busi­ness pren­de altre stra­de. Al momen­to lo Sprar copre solo il 15% del tota­le dei posti in acco­glien­za (24mila su 176,5mila) dato che l’a­de­sio­ne al siste­ma avvie­ne su base volon­ta­ria da par­te dei comuni.

Can­to­ne ci rac­con­ta per­ciò, e per l’en­ne­si­ma vol­ta, di un siste­ma d’ac­co­glien­za schi­zo­fre­ni­co e in balia del­le mire di spe­cu­la­to­ri e cri­mi­na­li, cre­sciu­to a dismi­su­ra negli ulti­mi quat­tro o cin­que anni anni tan­to da non esse­re moni­to­ra­bi­le, a fron­te di un siste­ma (lo Sprar) che ha regi­stra­to buo­ni risul­ta­ti da tut­ti i pun­ti di vista e che è a tut­ti gli effet­ti un siste­ma, di cui si cono­sco­no dina­mi­che e limi­ti, che si ten­ta di cor­reg­ge­re. Ecco per­ché, mini­stro Min­ni­ti, pri­ma di annun­cia­re ispe­zio­ni a tap­pe­to nei cen­tri straor­di­na­ri biso­gne­reb­be agi­re per ridur­re all’os­so que­sti stes­si cen­tri, ren­den­do lo Sprar il vero siste­ma di acco­glien­za. Tut­to il resto sono annun­ci e buo­ne spe­ran­za, nel­l’at­te­sa che scop­pi il pros­si­mo scan­da­lo nazio­na­le, dopo Mineo e dopo Cro­to­ne.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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