La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale, tuttavia il Ministro Galletti pare se ne sia dimenticato.
Tale patrimonio va tutelato sia con politiche di conservazione delle specie che con azioni di soccorso degli individui finalizzate al loro recupero alla vita selvatica, come implicato dall’articolo 4, comma 6 della legge 157/92.
Le associazioni di volontariato hanno realizzato, con grande impegno e notevole sforzo, anche ricorrendo a ingenti risorse proprie, strutture e centri atti al soccorso e al recupero della fauna selvatica ferita, creando un vero e proprio sistema diffuso sul territorio che ha fatto fronte a centinaia di migliaia di richieste di ricovero e dunque sollevando l’amministrazione pubblica da un impegno molto gravoso.
In molti casi, oggetto del soccorso e del recupero sono animali appartenenti a specie ad altissimo valore conservazionistico, in alcuni casi minacciate di estinzione, protette e talvolta superprotette dalle direttive comunitarie e dalla leggi nazionali.
Le regioni hanno demandato alle province la gestione del soccorso e del recupero della fauna selvatica, tuttavia con riforma della pubblica amministrazione la gestione del recupero e del soccorso della fauna selvatica è ritornata in capo alle regioni che non hanno ancora provveduto a riorganizzare il sistema del soccorso e del recupero della fauna selvatica pertanto le associazioni di volontariato non dispongono oggi di un soggetto istituzionale chiaro di riferimento ovvero di un sistema di sostegno grazie al quale operare.
Abbiamo chiesto al Ministro Galletti quali azioni urgenti intenda assumere per mettere le associazioni in condizione di operare con il dovuto e adeguato sostegno permettendo il pieno funzionamento dei centri, lo svolgimento delle relative e complesse operazioni, la gestione e il coordinamento dei volontari e quant’altro occorra.
In questa situazione di incertezza, di mancanza di soggetti istituzionali di riferimento, di mancanza o carenza di sostegno economico da parte dell’amministrazione pubblica e pur in presenza, al contrario, di una crescente domanda da parte dei cittadini che rinvengono animali selvatici in difficoltà, le associazioni di volontariato non riescono più a sostenere l’attività di recupero e soccorso della fauna selvatica, con la conseguenza di non poter più rispondere alle richieste di intervento di centinaia di migliaia di cittadini.
Il blocco del sistema del recupero comporterebbe un danno gravissimo alla fauna selvatica, patrimonio dello Stato, e metterebbe nella necessità le amministrazioni pubbliche di operare direttamente, attrezzandosi con proprie strutture e personale, con un enorme aggravio dell’impegno economico pubblico.