Speriamo che sia femmina — Possibile per Nadia Arace sindaca di Avellino

Ecco­ci, sia­mo qui. Ci vede­te. Vi sfi­dia­mo. Sia­mo il corag­gio e la sfron­ta­tez­za di una inte­ra gene­ra­zio­ne. Sia­mo pas­sio­ne pura. E tut­to ciò che abbia­mo, in que­sta dif­fi­ci­lis­si­ma bat­ta­glia poli­ti­ca, è la nostra fac­cia, la nostra sto­ria, la nostra testar­da voglia di rom­pe­re la medio­cri­tà di chi ha dimen­ti­ca­to di desi­de­ra­re di meglio, anche per sé.

Con que­ste poche righe abbia­mo spie­ga­to alla cit­tà le ragio­ni del nostro impe­gno alle ammi­ni­stra­ti­ve di Avel­li­no.

Abbia­mo scel­to l’autonomia, per­ché la nostra linea poli­ti­ca, in que­sti anni di oppo­si­zio­ne con il grup­po Si Può in Con­si­glio comu­na­le, è sta­ta una pre­ci­sa scel­ta di liber­tà. Ed è la stes­sa dire­zio­ne, osti­na­ta e con­tra­ria, che abbia­mo scel­to ades­so, sfi­dan­do il siste­ma di pote­re che ha can­di­da­to l’Avv. Nel­lo Piz­za in cit­tà, con accor­do tra De Mita e Man­ci­no, con un accor­do chiu­so, cioè, tra chi da 40 anni deci­de i desti­ni poli­ti­ci in Irpi­nia e ad Avellino.

Abbia­mo offer­to una pro­po­sta gene­ro­sa, che tie­ne uni­ta la sini­stra cit­ta­di­na e il civi­smo impe­gna­to, con la con­sa­pe­vo­lez­za di chi cono­sce quan­ta fati­ca costi costrui­re spe­ran­za sul­le mace­rie, in una cit­tà più pove­ra e più ras­se­gna­ta. Abbia­mo can­di­da­to il lavo­ro svol­to in que­sti anni den­tro e fuo­ri dal Con­si­glio comu­na­le, tes­sen­do reti, espe­rien­ze e pra­ti­che da mon­di diver­si, ma che oggi par­la­no con un’unica voce, in una pro­po­sta civi­ca auto­no­ma e di cam­bia­men­to. Abbia­mo can­di­da­to, cioè, il nostro impe­gno per abbat­te­re le disu­gua­glian­ze, per­ché signi­fi­ca demo­cra­tiz­za­re l’ac­ces­so alla vita comunitaria.

Più ugua­glian­za signi­fi­ca dirit­to all’abitare, pro­gres­si­vi­tà fisca­le nel bilan­cio comu­na­le, un siste­ma di wel­fa­re tra­spa­ren­te ed effi­cien­te ma acco­glien­te, per­ché atten­to ai biso­gni di chi sta indie­tro. Ma signi­fi­ca anche più dirit­ti, dall’istruzione e for­ma­zio­ne, alla salu­te, all’ambiente, alla lai­ci­tà. Insie­me all’uguaglianza, però, c’è la liber­tà di deci­de­re del­la pro­pria vita e del pro­prio futu­ro. Libe­rar­si signi­fi­ca libe­ra­re gli spa­zi urba­ni, ripen­san­do­li, rige­ne­ran­do­li, con­di­vi­den­do­li con chi li vive, signi­fi­ca spe­ri­men­ta­re per­cor­si nuo­vi per gli inve­sti­men­ti pub­bli­ci per crea­re lavo­ro, libe­ra­re la cul­tu­ra dif­fu­sa e disper­sa e far­la diven­ta­re occa­sio­ne di svi­lup­po, signi­fi­ca crea­re reti di pros­si­mi­tà tra i com­mer­cian­ti, gli arti­gia­ni, i pro­fes­sio­ni­sti, signi­fi­ca libe­ra­re la qua­li­tà del­la vita e dell’ambiente attra­ver­so la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca e nuo­ve for­me di mobi­li­tà urba­na.

E anco­ra c’è il gran­de tema che ha a che fare col nostro futu­ro e con la gestio­ne respon­sa­bi­le del­le risor­se che abbia­mo, dal­la ripub­bli­ciz­za­zio­ne dei beni comu­ni e dei ser­vi­zi pub­bli­ci loca­li di qua­li­tà, alla tra­spa­ren­za dei pro­ces­si ammi­ni­stra­ti­vi e del­la gestio­ne di beni e ser­vi­zi comu­na­li, alla par­te­ci­pa­zio­ne alle scel­te e al con­trol­lo civico.

In que­sta duris­si­ma cam­pa­gna elet­to­ra­le, Pos­si­bi­le è in pri­ma linea, non solo con la can­di­da­ta a Sin­da­co, Nadia Ara­ce, ma con una par­te con­si­sten­te del comi­ta­to Anna Lin­dh Avel­li­no: Fran­ce­sca Di Iorio, già con­si­glie­ra comu­na­le uscen­te, Ros­sel­la San­to­ro, Ida Iasi, Ales­sio Nico­li­ni, Car­mi­ne Ian­nac­co­ne. Abbia­mo can­di­da­to, insie­me a loro, un pez­zo del­la nostra gio­va­ne e appas­sio­na­ta sto­ria poli­ti­ca per poter alza­re lo sguar­do oltre lo scem­pio dei sol­di pub­bli­ci del­la rico­stru­zio­ne post-sisma sciu­pa­ti nel gigan­ti­smo di ope­re pub­bli­che farao­ni­che e inu­ti­li e poter dire, inve­ce, che è pos­si­bi­le fare le cose giu­ste per i mol­ti met­ten­do al cen­tro le per­so­ne e i loro biso­gni, l’ambiente, la cul­tu­ra, i ser­vi­zi. Sem­pre con tra­spa­ren­za ed equità.

La nostra è una cam­pa­gna elet­to­ra­le di pros­si­mi­tà: por­ta a por­ta, stra­da per stra­da, casa per casa. Non abbia­mo le risor­se per poter com­pra­re spa­zi sui gior­na­li, non abbia­mo gran­di even­ti da poter­ci per­met­te­re di orga­niz­za­re. Ma abbia­mo biso­gno del soste­gno di tut­te e di tut­ti, per finan­zia­re le pic­co­le ini­zia­ti­ve che stia­mo facen­do nei quar­tie­ri, per stam­pa­re mate­ria­le, paga­re le uten­ze del comi­ta­to elet­to­ra­le. Per que­sto vi chie­dia­mo un gesto di gene­ro­si­tà, donan­do sul con­to cor­ren­te dedi­ca­to quan­to vorrete.

È una cam­pa­gna loca­le, è vero, ma rom­pe­re quel siste­ma è una sfi­da nazio­na­le.
Gra­zie a tut­te e tutti.

Comi­ta­to Anna Lin­dh di Avellino

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