Spreco alimentare: legge necessaria ma non sufficiente

Si poteva fare molto, molto di più. Ci accontenteremo invece di una legge che verrà raccontata come la più grande evoluzione in materia, quando in realtà si limita a riordinare gli adempimenti tecnici e burocratici, senza provvedere a un vero salto culturale rispetto allo spreco alimentare.

Dopo l’ap­pro­va­zio­ne del­la Came­ra nel mese di mar­zo, anche al Sena­to pas­sa la pro­po­sta di leg­ge a pri­ma fir­ma Gad­da sul­lo spre­co ali­men­ta­re. Già ai tem­pi ave­va­mo rile­va­to che ave­re una leg­ge che disci­pli­na la mate­ria, in que­sto caso, è meglio che non aver­la, per­ché trop­pe que­stio­ni di natu­ra tec­ni­ca e buro­cra­ti­ca crea­no un’in­cer­tez­za che ine­vi­ta­bil­men­te disin­cen­ti­va sia i sog­get­ti che vor­reb­be­ro dona­re cibo che altri­men­ti andreb­be spre­ca­to sia i sog­get­ti che que­sto cibo vor­reb­be­ro distri­buir­lo a chi ne ha bisogno.

Limi­ti e lati posi­ti­vi li tro­va­te, per­ciò, rias­sun­ti sia nel­l’ana­li­si che pub­bli­cam­mo allo­ra che in que­sto arti­co­lo odier­no pub­bli­ca­to dal Fat­to Quo­ti­dia­no, che giu­sta­men­te si chie­de: se una leg­ge non pre­ve­de obbli­ghi e san­zio­ni, che leg­ge è?

Ed è que­sto il pun­to diri­men­te. Per rima­ne­re vici­ni a noi, la Fran­cia ha pre­vi­sto un obbli­go (e rela­ti­ve san­zio­ni, mol­to dure) di ces­sio­ne del­le ecce­den­ze ali­men­ta­ri per gli eser­ci­zi com­mer­cia­li aven­ti una super­fi­cie di pavi­men­ta­zio­ne supe­rio­re ai 400 metri qua­dra­ti. La leg­ge ita­lia­na non pre­ve­de obbli­ghi, come dice­va­mo, ma sola­men­te alcu­ne (facol­ta­ti­ve) for­me di incen­ti­va­zio­ne. Lo stes­so vale per le atti­vi­tà di risto­ra­zio­ne: la nuo­va leg­ge pre­ve­de la facol­tà di uti­liz­za­re la cosid­det­ta “dog­gy bag”, per por­ta­re a casa il cibo non con­su­ma­to, sen­za far rica­de­re sul­le atti­vi­tà l’ob­bli­go di rispon­de­re posi­ti­va­men­te alla richie­sta del clien­te: e allo­ra che sen­so ha?

La que­stio­ne, in fon­do, è tut­to qui: si pote­va fare mol­to, mol­to di più. Ci accon­ten­te­re­mo inve­ce di una leg­ge che ver­rà rac­con­ta­ta come la più gran­de evo­lu­zio­ne in mate­ria, quan­do in real­tà si limi­ta a rior­di­na­re gli adem­pi­men­ti tec­ni­ci e buro­cra­ti­ci, sen­za prov­ve­de­re a un vero sal­to cul­tu­ra­le rispet­to allo spre­co alimentare.

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